Club Med rilancia sull’Italia, boom di nuove imprese nel turismo

Segnali positivi da un gigante del turismo come Club Med, il gruppo che ha inventato circa 65 anni la formula del villaggio vacanze e che giocato un ruolo di primo piano nello sviluppo in Italia dell’industria turistica. Club Med, che ha oggi come socio di riferimento il colosso cinese Fosun punta sull’Asia – mercato in forte crescita – e sullo sviluppo globale, ma crede nell’Italia tanto che si prepara a mettere in cantiere nuovi villaggio, oltre ai 4 oggi in portafoglio: Pragelato e Cervinia sulle Alpi occidentali, Kamarina e Napitia rispettivamente in Sicilia e Calabria. Il segnale forte è dato dalle iniziative in essere per la riapertura dello storico sito di Cefalù (Palermo)  che dovrebbe essere ristrutturato dalle fondamenta per diventare il villaggio top class (ben “5 tridenti” dicono al Club Med)  di tutto il Mediterraneo, con un investimento stimato intorno agli 80 milioni. Come sottolinea l’ad per il Sud Europa, Eric Georges, belga come uno dei fondatori del Club Med, Gerard Blitz, il gruppo  potrebbe anche gestire in Italia nuove strutture mare in un contesto del calibro della Sardegna, ad esempio. Insomma, segnali forti, da valutare con attenzione. Si muovono i grandi gruppi. Si muove anche l’universo delle imprese turistiche a sottolineare un dinamismo di fondo importante. Unioncamere segnala che nel corso del 2015 a trainare l’incremento delle imprese attive – 45mila unità in più in 12 mesi, di cui 20 mila al Sud – sono stati il commercio e il turismo. Nel settore vacanze, ad esempio sono state censite ben 11.263 imprese attive in più sullo stock delle unità attive, dunque al netto delle cancellazioni. Il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, rimarca il fatto che ben 120mila giovani under 35 hanno deciso di scommettere sulle proprie capacità dando vita a una nuova impresa. A pieni giri le nuove unità che si occupano di servizi ricettivi (+4,5%) e di servizi. In totale le imprese di servizi alloggio e ristorazione sono salite a quota 427mila. Tutti elementi che andrebbero sostenuti con misure ad hoc. Dopo la rivoluzione dei musei e i crediti d’imposta per le attività alberghiere serve ora un pacchetto di misure specifico per il settore turismo a 360 gradi che comprenda però anche riforme strutturali di tutte quelle norme antiquate che  paralizzano gli investimenti.