Napoli: cosa nasconde la sfida su San Gennaro?

Neppure San Gennaro, atrocemente martirizzato tanti secoli fa, può stare oggi tranquillo. A Napoli è l’ora del fazzoletto bianco, per protestare contro la decisione del Viminale di modificare gli assetti della Deputazione che – come si può leggere sul sito cappellasangennaro.it – è l’Organo di Governo della Cappella del Tesoro di San Gennaro, e sin dal 1601 tutela il “Tesoro”, contribuendo ad alimentare il Culto del Santo Patrono. La Deputazione ha le sue radici negli antichi “sedili” del Patriziato e del Popolo Napolitano, cui un tempo era affidato il governo della nostra Città. Difatti i “sedili” erano cinque: Capuana, Portanova, Montagna, Nido e Porto, oltre a quello del Popolo. E ciascuno di essi forniva due rappresentanti.
Dal 1811, in attuazione del “Bollettino delle Leggi”, emesso da Gioacchino Murat, la Deputazione è presieduta dal primo cittadino di Napoli ovvero dal sindaco. La decisione del Viminale, nell’ambito dell’aggiornamento dello statuto, di introdurre nuove nomine di prerogativa della Curia, ha l’effetto di modificare gli equilibri  della Deputazione. Da qui polemiche e proteste, flash mob dai fazzoletti bianchi che hanno visto in ultimi ultimi tempi una mobilitazione senza pari. Spicca la partecipazione alle manifestazioni di Sylvain Bellenger, neodirettore del Museo di Capodimonte, accanto a tanti intellettuali schierati in difesa della laicità della Deputazione. Al centro del contendere c’è la gestione del polo storico-culturale di San Gennaro. La cultura a Napoli è un elemento chiave degli equilibri locali. Non a caso la Corte dei conti in questi giorni ha fatto sapere di avere avviato una vasta indagine sulla gestione del settore. Polemiche feroci hanno investito nei giorni scorsi il progetto del Pio monte della Misericordia di trasferire a Roma per una mostra al Quirinale il preziosissimo dipinto di Caravaggio dedicato appunto alla Misericordia. Quel Pio Monte che vede nell’organo di governo gli eredi di molte delle più importanti famiglie del Regno di Napoli. La Misericordia del Caravaggio non si muoverà da Napoli, peraltro, proprio quando altri capolavori dell’artista lasceranno Napoli per mostre di altissimo livello e anche quando il Giappone dedica una importantissima attenzione a colui che secoli fa seppe rinnovare profondamente l’arte interpretando e facendo emergere e valorizzando proprio tratti distintivi del popolo partenopeo. La sfida sulla Deputazione di San Gennaro, e sulla sua laicità andrà avanti per un po’. Il pressing sul Governo è costante, chiaro l’appello a Papa Francesco affinchè faccia sentire la sua voce mentre il cardinale di Napoli, Sepe, si è imposto il silenzio. Ma cosa penseranno nel mondo di quanto accade a Napoli? Una città che è tornata a essere una grande meta turistica e che avrebbe bisogno ora più che mai di una strategia coordinata ed efficace per la gestione dell’enorme suo patrimonio culturale.