Mountain & ski tourism: in Veneto investimenti per cento milioni, effetto Mondiali per Cortina

Effetto Mondiali per l’area di Cortina e per tutta la montagna veneta. Effetto Mondiali che si traduce in un rilancio degli investimenti per sviluppare i comprensori e nel sostegno ai progetti nell’ambito dei più generali programmi per la montagna. In campo oggi iniziative per oltre cento milioni.  Su proposta dell’assessore al turismo, Federico Caner, la Giunta regionale del Veneto ha approvato lo sviluppo del collegamento sciistico tra le aree di Pocol-Tofana e delle 5 Torri (foto www.bandion.it) in una nuova area (tecnicamente definita demanio sciabile) denominata Son dei Prade – Socrepes – Bai de Dones. “Su istanza del Comune di Cortina d’Ampezzo e nel rispetto del Piano regionale neve, che è lo strumento di pianificazione del sistema impiantistico funiviario e sciistico regionale – spiega Caner – abbiamo dato il via libera alla realizzazione di questo collegamento tra due importanti e pregevoli aree sciabili. Si tratta di un intervento finalizzato a dare attuazione all’Area sciistica di Cinque Torri quale ‘Area di allenamento e qualifiche degli atleti durante i Mondiali di Sci Alpino 2021’, sviluppato in modo compatibile con le caratteristiche morfologiche ed ambientali dell’area, adottando soluzioni che consentono di mantenere al minimo il consumo di territorio”. Il collegamento “Pocol-5 Torri”, in quanto progetto strategico per i Mondiali 2021 di Cortina, risulta, tra l’altro, assegnatario di finanziamenti del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) per complessivi 16,4 milioni. Anche l’avvio di questo procedimento – sottolinea Caner – testimonia come sia già iniziata l’impegnativa opera di organizzazione del grande evento sportivo e turistico del 2021. Ed è la conferma di come i mondiali rappresentino un’occasione per potenziare l’offerta del territorio dolomitico dal punto di vista strutturale e infrastrutturale”.

Intanto per il Fondo montagna veneta da circa 12,5 milioni sono state presentate 147 domande. “Il mondo del turismo montano ha apprezzato questa iniziativa – commenta Caner – con la consapevolezza che il finanziamento della Regione ha innescato un volano di potenziali investimenti per oltre 85 milioni, che contribuirà al rilancio dell’offerta turistica e a dare vitalità e nuove prospettive all’economia locale”. Si tratta dunque del Fondo speciale per le Dolomiti e la montagna veneta finalizzato all’ammodernamento e all’innovazione delle strutture ricettive ubicate in tali aree, i cui termini per la presentazione delle domande sono scaduti nei giorni scorsi. I numeri resi noti dalla struttura tecnica regionale testimoniano non solo il successo dell’intervento, ma anche il bisogno dell’imprenditoria turistica montana di disporre di incentivi per rilanciare nel complesso l’immagine di una destinazione che negli ultimi anni ha sofferto momenti di difficoltà. In totale sono 147 le domande pervenute: 101 dalla provincia di Belluno (68,7%), 33 da quella di Verona (22,4%), 13 da quella di Vicenza (8,9%); 127 istanze sono state presentate in base al “regime de minimis”, cioè per investimenti compresi tra i 150 mila e i 500 mila euro (contributo massimo previsto a fondo perduto pari al 40%); 20 domande riguardano invece gli “aiuti compatibili con il mercato interno”, vale a dire per investimenti compresi tra i 500 mila e 1 milione e mezzo di euro (contributo massimo previsto a fondo perduto pari al 20%). Dai tre comuni montani trevigiani non è pervenuta alcuna domanda. “Il nostro obiettivo è dimostrare concretamente alle aziende che anche la Regione crede nelle potenzialità della montagna – afferma Caner – e vuole condividere, partecipare e sostenere l’azione degli imprenditori che con entusiasmo e volontà, ma anche con creatività e capacità di proporre idee e servizi innovativi, sono impegnati a rendere più accattivante, moderna e originale l’offerta turistica della montagna veneta. Evidenzio che i 12,5 milioni complessivi stanziati sono risorse totalmente regionali e una simile dotazione finanziaria per la sola montagna non si vedeva da anni. Ciononostante tale cifra sembra purtroppo non essere sufficiente a soddisfare tutte le richieste, che peraltro adesso dovranno essere valutate dai nostri uffici, ma stiamo già verificando come poter incrementare ulteriormente la dotazione iniziale del fondo”.