Napoli aspetta la protezione Unesco per la pizza, bando Ue per il forno storico di Capodimonte

(ANSA) – NAPOLI, 6 DIC – La pizza è un’arte, così come chi la
prepara è un artista. A Napoli, patria della pizza, c’è attesa
per la decisione del Comitato intergovernativo Unesco per la
Salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale per inserire
l’arte del pizzaiolo napoletano nella lista dei patrimoni
immateriali dell’umanità. La decisione era attesa per oggi, ma è
slittata a domani.
A Napoli, i pizzaioli sperano che arrivi presto la tanto
attesa decisione. Oggi, nella Torre Giardino del Bosco di
Capodimonte, alcuni tra i pizzaioli storici della città hanno
riacceso il fuoco del forno dove è stata inventata la prima
pizza, la Margherita, appunto. Nel Casamento Torre, infatti, si
trova un antico forno di campagna nel quale, nel 1889, il
pizzaiolo Raffaele Esposito, della pizzeria Brandi, preparò tre
pizze per la regina Margherita di Savoia che gli chiese di
assaggiare la pizza. La regina preferì quella con la mozzarella
e il pomodoro che, in suo onore, fu chiamata Margherita
E con loro, Gino Sorbillo, Ciro ed Enzo Coccia, Ciro Oliva,
Antonio Starita, c’erano il ministro per i Beni e le attività
culturali, Dario Franceschini, e il direttore del Museo e del
Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger. Tutti a fare il
tifo affinché arrivi – e in fretta – il riconoscimento, come ha
evidenziato Franceschini.
Acqua, farina, pomodoro, mozzarella, basilico e olio: tutti
prodotti genuini che contribuiscono a rendere la pizza una
bontà.
“La pizza buona è un diritto di tutti – ha detto Gino
Sorbillo, di una delle pizzerie più antiche del centro storico
di Napoli e che, da poco, ha aperto un ‘forno’ anche a New York
– E’ un diritto riconoscere il nostro mestiere, che è un’arte,
come patrimonio mondiale”.
Il pizzaiolo Enzo Coccia ha evidenziato che “avevamo già una
nostra identità di pizzaioli”, ma, con il riconoscimento Unesco
“cambia lo sviluppo di questo mestiere che rappresenta il futuro
non solo per la città, ma anche per tanti ragazzi che si
avvicinano a questo mestiere”.
Oggi, a Torre Giardino, c’era anche Antonio Astarita,
titolare di un’altra storica pizzeria della città. “Vorremmo che
tutti sappiamo che tra le mani abbiamo un’arte che ci
tramandiamo di generazione in generazione – ha sottolineato – Ci
auguriamo che ci sarà un turismo ancora più interessato alla
pizza rispetto a ora”. “Sarà un passaporto per il mondo la
storia è dalla nostra, aspettiamo la benedizione”.

(ANSA) – NAPOLI, 6 DIC – Un bando europeo entro fine mese per
aprire le porte del Giardino Torre del Bosco di Capodimonte, lì
dove c’è il forno storico nel quale è stata realizzata la prima
pizza margherita. Lo ha annunciato il direttore del Museo e Real
Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, in occasione della
visita del ministro di beni culturali e turismo, Dario
Franceschini.
“Sarà un posto con il cibo prodotto dal Giardino Torre – ha
affermato – come per esempio la frutta che verrà dagli alberi
che sono stati piantati qui 300 anni fa per creare questo orto
frutteto per la corte”. “Stiamo preparando un bando europeo per
trovare, speriamo, un imprenditore il migliore imprenditore che
potrà investire in questo progetto”.
“Se possibile vogliamo realizzare dentro il bando – ha
aggiunto – l’idea di far venire ogni mese un pizzaiolo storico
napoletano perché dobbiamo rimanere napoletani”. “Perché la
pizza è napoletana non è di Roma non è di Parigi né di Chicago –
ha concluso – Questo sarà specificato nel bando e vedremo la
risposta”.