L’arte napoletana della pizza patrimonio Unesco dell’Umanità, un business da 20 miliardi

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 07 dic- “L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità Unesco”. Lo ha annunciato su Twitter il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina. “Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo”, afferma il ministro. A Jeju, in Corea del Sud, dopo 8 anni di negoziati internazionali, è giunto il voto unanime del Comitato di governo dell’Unesco per l’unica candidatura italiana, riconoscendo che la creatività alimentare della comunità napoletana è unica al mondo. “Il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere – si legge nella decisione finale dell’Unesco – è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da “palcoscenico” durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti”.
Il business della pizza vale circa 20 miliardi. In Italia se ne consumano circa 60 milioni di pezzi a settimana, oltre 3 miliardi in un anno. Le pizzerie sono oltre 40mila, con circa 150mila addetti.   Nella foto la napoletana Vesi a Milano.