Valtur nell’orbita Investindustrial ma con un faro da Pechino

Valtur, marchio storico dei villaggi vacanze, entra nell’orbita di Investindustrial (gruppo Bonomi), che pochi mesi fa aveva cercato di assicurarsi il controllo del Club Med che oggi ha i cinesi di Fosun come soci di riferimento. Popolare Vicenza uscirà praticamente di scena, per l’attuale top manager Franjo Ljuljdjuraj si profila un ruolo di transizione, in vista peraltro del rilancio del polo Orovacanze da lui fondato. Si vocifera – ma non ci sono conferme ufficiali – che il progetto Valtur valga investimenti per un centinaio di milioni. Del resto Investindustrial, che ha impegni nel settore leisure in Spagna, ha oggi una dote di circa 2 miliardi. Ma quali saranno le prospettive si chiedono in tanti? Qualcuno ricorda che Fosun è assai attivo in Italia. Ha investito 350 milioni a Milano per il polo immobiliare ex UniCredit in pieno centro per il quale si profila un futuro da hotel di lusso targato Dolce & Gabbana. Ma pure Club Med ha rilanciando sull’Italia. In Piemonte, ad esempio, dove ha avviato un confronto con la Regione per un progetto valutato nell’ordine di 150 milioni nell’area della Via Lattea. In aggiunta, Club Med sta accelerando in Sicilia per far partire d’intesa con Regione ed enti locali il progetto di rilancio dello storico villaggio di Cefalù stimato anch’esso nell’ordine di un’otantina di milioni. E nel settore turistico-immobiliare più d’uno fa due più due e quindi ci si chiede con insistenza se da qui a qualche tempo non si tornerà a discutere del progetto di far confluire Valtur nell’orbita di Club Med, una sorta di ritorno alle origini. Ma stavolta condito in salsa cinese?