Una volta era tra le perle turistiche di Ata hotels all’epoca del gruppo Ligresti. Parliamo del Tanka Village oasi da sogno in Sardegna. Poi Ata è finita nell’orbita del gruppo assicurativo UnipolSai, che non ha rinnovato i contratti (insieme ad altre proprietrà) con il fondo Antirion che gestisce proprietà del fondo pensioni dei medici Enpam. Ora è duello per acquisire la gestione del Tanka tra il gruppo Alpitour e il Club Med (nel frattempo finito nell’orbita del gruppo cinese Fosun). Club Med sta rilanciando sull’Italia: sta negoziando un progetto nelle montagne piemontesi, a Sansicario (Via Lattea), stimato in 150 milioni, sta cercando di riaprire Cefalù (Palermo), con un investimento di un’otantina di milioni e guarda con attenzione agli sviluppi dei villaggi Valtur, sempre più nell’orbita della Investindustriali di Bonomi. Nel frattempo Fosun, dopo aver speso 350 milioni per acquisire l’ex sede UniCredit nel centro di Milano, si prepara ad una ristrutturazione milionaria sotto i legno di Dolce & Gabbana per un resort fashion a pochi passi dal Quadrulatero milanese della moda. E per il Tanka è sfida, ed i sindacati sono alla massima allerta, il caso è finito anche in Parlamento. Interessa una regione che deve anche gestire il caso Meridiana che vede in campo Qatar airways.
Di seguito la nota di Mauro Pili sulla vicenda Tanka.
PILI: NON VOGLIONO RIAPRIRE IL TANKA DI VILLASIMIUS
600 POSTI DI LAVORO A RISCHIO
SCONTRO CINESI ALPITOUR PER LA GESTIONE DEL TANKA VILLAGE
LA REGIONE DORME E LASCIA CHIUDERE LA PIU’ IMPORTANTE INDUSTRIA TURISTICA DEL SUD SARDEGNA
“Chiude per tutto l’anno il Tanka Village e nessuno fa niente per salvare la stagione. In queste ore, in uno scontro tra cinesi e l’Alpitpur si sta decidendo se lasciare o meno a casa 600 lavoratori, che seppur stagionali traevano dal resort di Villasimius un’importante risposta lavorativa. Dopo tutte le vicende legate alla famiglia ligresti ora l’Empam, ente previdenziale dei medici che detiene l’importante struttura, deve cedere la gestione ad una società specializzata. In queste prossime giornate deve essere scelta la società che avrà il compito di gestire l’importante complesso alberghiero della costa cagliaritana. E’ scandaloso che le istituzioni non muovano un dito per salvare stagione e struttura”. Questa la denuncia del deputato di Unidos Mauro Pili con un’interrogazione parlamentare al Ministro dello sviluppo economico e a quello degli esteri perchè intervengano sulla vicenda.
“Lo scontro – rivela Pili – è tra il Club Med finito nelle mani della cinese Fosun e l’italiana Alpitour. In ballo c’è una differenza sostanziale: Alpitour si è impegnata a riaprire la struttura per questa prossima stagione mettendo in campo uno sforzo organizzativo che consentirebbe di dare piena occupazione ai 600 lavoratori storici della struttura, i cinesi della Fosun invece non riaprirebbero la struttura per quest’anno. E’ evidente che si tratterebbe per Villasimius e l’intera area una scelta nefasta con una ricaduta gravissima sul piano occupazione prima di tutto e poi su quello economico. Una struttura alberghiera con migliaia di posti letto che aveva importanti ricadute economiche anche sul territorio visto l’indotto”.
“Su questa vicenda – sostiene Pili – si registra il silenzio della Regione che non solo non ha preso nessuna posizione sulla vicenda ma si è guardata bene da interloquire con l’Enpam rischiando appunto un nuovo duro colpo all’economia turistica della Sardegna. E’ indispensabile un intervento immediato delle istituzioni regionali per impedire questa ennesima chiusura. Deve essere posta all’Enpam la condizione imprescindibile di tutelare l’impatto occupazionale, ben sapendo che questi lavoratori facevano gravare l’intero anno sui guadagni della stagione turistica. Si tratterebbe, dunque, di un colpo gravissimo senza precedenti per quell’area. Tutto questo in un momento di congiuntura internazionale che avrebbe suggerito non solo di aprire ma di rafforzare e prolungare la stagionalità turistica in Sardegna. Una giunta regionale che sta a guardare e un governo nazionale incapace di difendere asset strategici come quelli del turismo facendoli finire in mani cinesi. Il presidente della regione deve immediatamente chiedere al presidente dell’Enpam di porre ai nuovi gestori la clausola della continuità e quindi della riapertura della stagione 2016 senza nuovi disastri economici ed occupazionali”.