Natale e Capodanno: 46 milioni di italiani non andranno in vacanza, in 23 milioni non possono permettersi un viaggio

Ci si chiede sempre se il bicchiere è mezzo vuoto o pieno. In questo caso guarderei al vuoto, che costituisce il bacino potenziale del mercato e quindi un elemento forte di riflessione per l’industria turistica. L’indagine Federalberghi sulle vacanze di Natale (nella foto Sestriere il 7/8 dicembre) e Capodanno segnala che c’è un recupero della domanda di viaggi degli italiani ma segnala al tempo stesso che troppi restano a casa. Perchè? Non possono permettersi una bella vacanza di fine anno? È questo un punto di riflessione, che si associa al fatto che a prevalere tra le destinazioni è sempre la casa di parenti e amici. Insomma, c’è da lavorare.

Di seguito la nota sintetica Federalberghi e le stime per esteso.

I NUMERI IN SINTESI – L’indagine, realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions, è stata effettuata dal 5 al 9 dicembre. Sono state ascoltate con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) ben 3.000 persone maggiorenni, per un campione rappresentativo di oltre 50 milioni di individui maggiorenni. Il campione è stato costruito in modo da rispettare le quote della popolazione italiana sia maggiorenne sia minorenne (circa 60 milioni) in termini di sesso, età, grandi ripartizioni geografiche ed ampiezza dei centri abitati.

I numeri salienti delle festività di fine anno 2016 evidenziano come tra Natale e Capodanno si muoveranno complessivamente circa 14,2 milioni di italiani (+11,6% rispetto al 2015) dormendo almeno 1 notte fuori casa.

A Natale il 91% resterà in Italia (86% nel 2015) ed il 9% andrà all’estero (14% nel 2015).

A Capodanno l’83% resterà in Italia (80% nel 2015) ed il 17% andrà all’estero (20% nel 2015).

Il giro d’affari determinato da questo movimento turistico assommerà a circa 8,7 miliardi di Euro (+9,5% rispetto al 2015).

Tra coloro che non faranno alcuna vacanza, pari a 46 milioni di italiani (47 milioni nel 2015), mediamente quasi 23 milioni (24 milioni nel 2015) dichiarano di non potersi muovere per motivi economici.

NATALE – Per questa festività saranno circa di 6,9 milioni (6,6 milioni nel 2015) gli italiani che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un incremento del 4,8%.

Tra chi andrà in vacanza il 91% (86% nel 2015) resterà in Italia, mentre il 9% (14% nel 2015) andrà all’estero.

La vacanza preferita sarà in una città diversa da quella di residenza (31% rispetto al 27%), seguita dalle città d’arte maggiori e minori (21% rispetto al 22%), dalla montagna (27% rispetto al 31%) e dal mare (11% rispetto al 12%). Mentre per chi andrà all’estero le grandi Capitali europee saranno preferite dal 60% (63% nel 2015). Per chi resterà in Italia l’alloggio preferito sarà la casa di parenti o amici (42% rispetto al 41% del 2015), seguito dall’albergo (27% come nel 2015), dalla casa di proprietà (12% rispetto all’11%), dai B&B (8% rispetto al 6%) e dai rifugi alpini (3,5% rispetto al 5%).

A Natale gli italiani in vacanza dormiranno in media 5,6 notti fuori casa (rispetto alle 5,4 notti del 2015) per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti) di 629 Euro (rispetto ai 651 Euro del 2015) composti in Italia da 529 Euro ed all’estero da 1.463 Euro, per un giro d’affari di circa 4,35 miliardi di Euro rispetto ai 4,3 miliardi del 2015 (+1,3%).

CAPODANNO – Per questa festività saranno circa 7,3 milioni gli italiani (circa 6,2 milioni nel 2015) che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un +18,9% rispetto al 2015.

Tra chi partirà in vacanza l’83% (80% nel 2015) resterà in Italia, mentre il 17% (20% nel 2015) andrà all’estero.

Per chi resterà in Italia la vacanza preferita sarà ancora in montagna (30% rispetto al 36% del 2015), seguita da una città diversa da quella di residenza (27% rispetto al 24%), dalle città d’arte maggiori e minori (27% rispetto al 23%), dal mare (7% come nel 2015). Mentre per chi andrà all’estero le grandi Capitali europee assorbiranno l’84% (come nel 2015).

L’alloggio preferito sarà la casa di parenti o amici (32% rispetto al 31% del 2015), seguita dall’albergo (28% rispetto al 32% del 2015), dai B&B (14% rispetto all’13%) e dall’appartamento in affitto (7% rispetto al 5%).

A Capodanno gli italiani in vacanza dormiranno in media 3,9 notti fuori casa rispetto alle 4,1 notti del 2015, per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti) di 596 Euro come nel 2015 suddivisi in Italia da 489 Euro ed all’estero da 1.063 Euro, pari ad un giro d’affari di 4,4 miliardi di Euro (+18,9% rispetto al 2015).

I MOTIVI DELLA NON-VACANZA – I motivi principali per i quali il resto della popolazione italiana dichiara che non effettuerà nemmeno un pernottamento fuori casa a Natale e/o Capodanno sono legati essenzialmente ai motivi economici, che si attestano al 50% (circa 23 milioni).

Tra le altre cause si evidenziano quelle per motivi familiari nel 18% dei casi, per motivi di salute nel 15% dei casi, chi dichiara che farà vacanze in un altro periodo nel 13,5% dei casi, chi per impegni di lavoro nel 10% dei casi ed appena l’1% per motivi legati alla sicurezza.
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Il commento di Bernabò Bocca

È un segnale di inequivocabile rafforzamento del settore quello che arriva dalle previsioni turistiche delle imminenti festività natalizie” commenta a caldo il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di un’indagine last minute realizzata con il supporto tecnico dell’istituto ACS Marketing Solutions.

“Che il 2016 dovesse connotarsi come l’anno della ripresa -prosegue Bocca- lo si era capito dai vari appuntamenti clou disseminati nell’arco dei dodici mesi ed il risultato atteso per gli ultimi giorni di dicembre rappresenta una gradita conferma.

“Inoltre la circostanza che gli italiani scelgano maggiormente il proprio Paese, per trascorrere qualche giorno di meritato riposo, -evidenzia il Presidente degli albergatori- è la conferma di come il sistema turistico nazionale rappresenti ormai un insostituibile punto di riferimento.

“Certo, -stigmatizza Bocca- il risultato positivo non cancella gli anni di crisi che sono alle spalle e per ritornare ai livelli pre-recessione occorrerà ancora del tempo, ma guardiamo ormai il bicchiere sempre più mezzo pieno.

“Confidiamo -conclude Bocca- che il Governo ed il Parlamento supportino uno dei settori più vitali per lo sviluppo economico del Paese, in grado di crescere ancora, a patto che si varino al più presto alcuni provvedimenti concreti per il rilancio, -conclude Bocca- primi tra tutti quelli in materia di contrasto all’abusivismo ed all’evasione fiscale, sviluppo del mercato (liberalizzazione dei servizi ancillari) e tutela della concorrenza (parity rate)”.