Turismo&sport: Juventus brand globale, il Napoli tra i top 20 club al mondo

Juventus brand globale, ieri l’annuncio, intanto Forbes incorona il Napoli calcio tra i primi top 20 al mondo. A Torino e a napoli è boom di turismo, ed il legame con lo sport e con i valori globali della marca è sempre più forte .

Di seguito la nota sull’operazione lanciata dalla Juventus.

Milano, 17 gennaio 2016. La storia di Juventus è costellata di successi, svolte, scelte coraggiose. Ieri, durante l’evento Black and White and More, nella cornice del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano, Juventus ha annunciato ufficialmente il passaggio a una nuova era della propria storia. Questa era si avvia con la presentazione di un programma di espansione del brand, sviluppato in collaborazione con Interbrand, che sosterrà il piano di crescita internazionale elaborato da Juventus. Interbrand ha lavorato alla strategia di branding, ha sviluppato la nuova identità visiva, gettato le basi dell’experience strategy e definito il format di eventi Black and White and More, dalla genesi dell’idea fino alla direzione creativa e progettuale.

“Il calcio è sempre più un settore globale. Per giocarvi un ruolo da protagonista è indispensabile anticiparne le trasformazioni sportive, sociali ed economiche. È in questa chiave che Juventus punta a dare al proprio brand un significato più ampio e più profondo,” ha dichiarato Manfredi Ricca, Chief Strategy Officer EMEA & LatAm di Interbrand. “Questo piano è volto a concretizzare la filosofia di Juventus – la ricerca dell’eccellenza senza compromessi – in iniziative, progetti ed esperienze radicalmente innovative, di cui il calcio sarà sempre l’origine, ma mai il confine. Questo permetterà al Club di sostenere la propria crescita sportiva ed economica, ed estendere la propria influenza sui mercati internazionali.”

L’evento ha inaugurato l’era Black and White and More, che si realizzerà attraverso un piano di ampio respiro capace di trasformare i valori più profondi di Juventus in esperienze diversificate, rivolte sia agli appassionati bianconeri di tutto il mondo, sia a coloro che sono oggi meno vicini al mondo del calcio. Academy, retail format immersivi, prodotti e servizi fisici e digitali inediti sono solo alcuni dei progetti su cui si articola il piano, il cui obiettivo consiste nella crescita in termini di presenza, influenza, pubblico e business. Durante la serata all’insegna di performance, musica e anticipazioni sul futuro e alla presenza di personalità della business community, del mondo creativo e dello sport, Andrea Agnelli, Presidente di Juventus, ha presentato il nuovo manifesto del brand.

“Juventus trova oggi la sua massima espressione in campo, ma sintetizza in realtà dei valori in cui molti vogliono identificarsi. Questa è la sua grande forza e ciò che rende credibile l’estensione di Juventus in altri ambiti”, ha affermato Lidi Grimaldi, Executive Director dell’ufficio italiano di Interbrand.

Juventus diverrà dunque un identity brand globale, capace di sintetizzare uno spirito e di estenderlo verso ambiti completamente nuovi, creando un circolo virtuoso tra crescita del club, del brand e del business.

Questa trasformazione si realizza anche attraverso una nuova identità visiva, che sarà implementata su tutte le manifestazioni fisiche e digitali del brand a partire da luglio 2017.

La nuova identità sviluppata da Interbrand cattura il DNA dell’estetica Juventus e la scolpisce nelle linee taglienti di un segno forte, iconico ed essenziale, capace di imporsi da protagonista in qualsiasi contesto e su qualsiasi interfaccia. Il nuovo logo rappresenta in modo immediato e inconfondibile Juventus nella sua essenza: la J del nome, le strisce della maglia, lo scudetto della vittoria, rievocando una celebre frase dell’avvocato Gianni Agnelli: “mi emoziono ogni volta che vedo sui giornali una parola che inizia per J”.

“Frutto di un approccio audace e senza compromessi, la nuova identità vuole superare gli schemi tipici della tradizione calcistica ed esprime il coraggio della discontinuità” ha osservato Paolo Insinga, Creative Director dell’ufficio italiano di Interbrand.