Scontro aperto a Ravello per la candidatura a Capitale italiana della cultura 2020, faro di Cantone?

Ravello è un posto bellissimo, magico. In questi giorni è una sorta di succursale di Hollywood grazie al biopic di Netflix su Gore Vidal che abitò decenni fa nella Villa La Rondinaia. Ma come si toccano i fili delle attività culturali le acque si agitano. La Fondazione Ravello, che organizza il Festival musicale, ha avuto momenti tormentati negli ultimi anni, nonostante cartelloni di altissimo profilo. E oggi nuovamente acque agitate per la candidatura di Ravello a Capitale italiana della cultura 2020 come capofila di un raggruppamento dei comuni della Costa d’Amalfi. Come riporta il sito locale www.ilvescovado.it polemiche e accuse incrociate stanno scuotendo alla base gli organismi incaricati della presentazione della candidatura, al punto tale che tre consiglieri della Fondazione – Giuseppino Liuccio,   Gianpaolo Schiavo e Lelio della Pietra – in un documento pubblicato in questi giorni adombrano perfino la possibilità di un interessamento da parte dell’Autorità Anticorruzione (Anac)  guidata da Raffaele Cantone, magistrato che conosce bene l’ambiente napoletano. Oggetto delle polemiche: procedure e decisioni burocratiche che hanno lasciato adito a dubbi e perplessità. La candidatura di Ravello come capofila della Costa d’Amalfi è una idea bellissima, sarebbe opportuno venisse realizzata nella massima tranquillità e trasparenza. Per la storia di questi luoghi la Costa d’Amalfi dovrebbe ben essere un laboratorio di management della cultura e del turismo esemplare nel mondo intero.

  • Paolo Vuilleumier |

    Senz’altro non mi sarei mai aspettato che il Consigliere alla Cultura della Giunta del Presidente Vincenzo De Luca, prof. Sebastiano Maffettone, nel quale riponevo forti aspettative di rilancio e di corretta amministrazione della Fondazione Ravello, avesse al contrario potuto gestirla in maniera tanto approssimativa ed estemporanea. Probabilmente, per alcuni aspetti, la sua si presenta come la peggiore gestione dopo quelle di De Masi e Brunetta, cosa che del resto aveva già affermato l’attuale sindaco di Ravello (e non solo) pochi mesi orsono.
    Lasciano sorpresi, allora, le dichiarazioni del Presidente Maffettone sul blog del Sole 24Ore, forse mal consigliato, che appaiono quasi come quelle di chi non ha ben chiaro il ruolo che ricopre.
    A confutare le critiche – invero puerili – rivolte ai tre componenti del CdI, di porre in essere una sorta di “rivalsa politica”, parlano, anzitutto, le storie personali di ognuno di loro, nonché l’impegno da essi sempre profuso in varie forme e in diverse epoche in favore di Ravello e della nostra Terra.
    A me, in questa sede, non resta che ringraziarli per aver svolto il proprio ruolo in maniera indipendente e integerrima, perseguendo l’interesse della collettività ravellese, preoccupati soltanto che l’operato della Fondazione Ravello fosse improntato a criteri di trasparenza, legittimità e merito.

    Per quanto riguarda il mio operato, invece, come persona e come politico mi si riconoscono doti di equilibrio, senso delle Istituzioni, amore e impegno per la crescita e il prestigio del proprio paese.
    Non mi appartiene il sentimento del rancore e della rivalsa che lascio volentieri ad “altri”.
    Tutti sanno, anche per le periodiche proteste dei Consiglieri di Indirizzo, che l’attuale superficiale ed arraffazzonata azione della Governance della Fondazione ha estromesso il CdI dalla gestione concreta, espropriandolo delle proprie prerogative che sono state trasferite di fatto e impropriamente al CdA.
    Negato accesso agli atti, verbali di CdA secretati e modificati senza che se ne potesse conoscere il contenuto, schemi di bilancio cambiati di settimana in settimana, mancato riscontro di qualsivoglia richiesta di documentazione da parte dei Consiglieri, assoluta assenza di documentazione a supporto delle riunioni dei diversi Consigli: è stato questo il modus operandi della Fondazione nell’ultimo anno!
    Mio malgrado e forzando il mio stile e la mia attenzione a preservare il buon nome di Ravello e della Fondazione, mi trovo dunque costretto a seguire la strada tracciata dal Presidente, che utilizza la ribalta della stampa nazionale (blog del Sole 24Ore), e chiedo ancora una volta copia del resoconto ufficioso della seduta del CdI del 18 marzo 2017 (il cui verbale, impreciso e lontano da quanto all’epoca si disse, è stato inviato in bozza soltanto il 23 agosto, oltre cinque mesi dopo), nonché copia della deliberazione 26.5.2017 del CdA della Fondazione Ravello, oltre che di tutti i verbali delle riunioni a partire da quella data, compreso quello della riunione tappabuchi di giovedì scorso.
    In mancanza, mio malgrado, sarò costretto a rivolgermi all’autorità giudiziaria.
    Non possiamo di certo permettere che venga resa inefficiente una istituzione culturale che funziona!!!

    Paolo Vuilleumier
    Componente il Consiglio Generale di Indirizzo della Fondazione Ravello

  • Sebastiano Maffettone |

    Di Sebastiano Maffettone
    Il blog de il Sole 24 ore (7 settembre) dedicato a vicende della Fondazione Ravello, di cui ho l’onore di essere Presidente, richiede un intervento di rettifica e spiegazione. Spesso in Italia si condannano le istituzioni per la loro inefficienza. La Fondazione Ravello –come sanno tutti coloro che guardano alle cose con un minimo di obiettività- non corre nessuno di questi due rischi. Il Festival di Ravello di questo anno, a detta di critici e spettatori, è stato il migliore degli ultimi dieci anni. Ma la Fondazione, diversamente da quanto dice il blog da cui sono partito, non si occupa solo del Festival che è essenzialmente musica e danza. Sempre questo anno c’è stata da luglio una splendida mostra di Francesco Clemente, e dal 16 di settembre aprirà una straordinaria mostra di pittura di Sandro Chia realizzata proprio per la Fondazione Ravello. In genere, la Fondazione –di concerto con le aziende e le istituzioni locali- si occupa della cultura sul territorio, per esempio di destagionalizzare, andando al di là del Festival (c’è stato prima del Festival un convegno in preparazione della legge regionale sulla musica, importanti colloqui con personalità culturali di rilievo internazionale, concerti e messe in scena durante tutto l’anno, un laboratorio di danza in attività e uno di informatica in preparazione etc.). E molto altro ancora…
    Ma se tutto funziona, a che si devono le proteste che pure ci sono, come evidenzia il blog in questione riprendendo la testata locale (il Vescovado)? La risposta è molto semplice. Si deve al vizio di trasformare le istituzioni culturali in fazioni politiche. I tre membri del cdi della Fondazione che hanno dato vita alla protesta sono infatti stati nominati dallo ex-sindaco che -dopo avere perso le elezioni- non vede di buon occhio la collaborazione tra Fondazione e sindaco attuale. La cosa è chiarissima se si pensa che le stesse persone non protestavano durante la sindacatura precedente. Questo spiega anche perché il climax del conflitto sia avvenuto proprio su la questione Ravello Capitale della Cultura. La volontà di partecipare alla competizione in questione è del Sindaco di Ravello Salvatore di Martino. La Fondazione ha semplicemente deciso -su invito del Sindaco di Ravello e dei sindaci dei principali comuni della Costa di Amalfi- ci contribuire al buon andamento della pratica. E lo si noti di farlo “senza aggravio di spesa” per la Fondazione. Vorrei aggiungere che non c’è ente culturale al mondo che, al posto della Fondazione Ravello avrebbe fatto altrimenti.
    La polemica nasce quindi dal desiderio di destabilizzare una gestione di successo. Non potendo attaccarla sul piano dei risultati culturali, si attacca la Fondazione su dettagli di procedura. Lo scopo è puramente e semplicemente quello di impedirne il funzionamento. Sostanzialmente, si sta tentando di rendere inefficiente un’istituzione culturale che funziona.
    I comuni che hanno aderito al progetto per Ravello capitale della cultura sono: Cetara; Maiori; Tramonti; Minori; Ravello; Scala; Atrani; Amalfi; Conca dei marini; Furore; Agerola; Praiano; Positano.
    Gli enti e le istituzioni che hanno aderito sono: Arma dei Carabinieri; Connectivia Srl – cablaggio connettività e wireless; Università degli Studi di Salerno con i dipartimenti di: Ingegneria Civile, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Giuridiche, Scienze Aziendali – Management & Innovation Systems, Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione, Studi Umanistici; SICME Energy e Gas – energy company; GESAC S.p.A. – società Gestione Servizi Aeroporti Campani, Capodichino e prossimamente Pontecagnano; SITA SUD S.r.l. – unico vettore del settore trasporti pubblici in Costa D’Amalfi; Film Commission Regione Campania; ADI – Associazione per il Disegno Industriale Nazionale; Laser Entertainment Srl – primaria azienda nazionale di produzione e realizzazione di spettacoli, video mapping 3D ed eventi multimediali in genere; SCABEC – società pubblica in house della Regione Campania per la valorizzazione e la promozione dei Beni Culturali regionali; Deloitte Digital – parte innovativa di Deloitte, specialisti nella strategia, progettazione, sviluppo on-line e mobile con conoscenze di livello mondiale, di business e tecnologia; Fondazione Children Media – Progetto IUDAV, formazione con corsi di laurea triennali di professionisti nei settori dei videogiochi e dell’animazione; Centro Cultura e Storia Amalfitana – storica Associazione culturale della Costa D’Amalfi; COMMA COMMUNICATIONS – studio professionale di comunicazione e organizzazione; Federturismo Confindustria – federazione nazionale dell’industria dei viaggi e del turismo del sistema Confindustria Nazionale; UNESCO – Franco Bernabè, presidente Commissione Italia; Diocesi di Amalfi; Provincia Francescana Basilicata Campania; ASL Salerno; Ordine degli Ingegneri di Salerno; Istituti Scolastici: Istituto Comprensivo “Gerardo Sasso” di Amalfi, Istituto Comprensivo di Maiori, Istituto Comprensivo “Lucantonio Porzio” di Positano, Istituto Comprensivo “Marino Frezza” di Ravello, Istituto Comprensivo “G.Pascoli” di Tramonti, Istituto Comprensivo Amalfi Liceo Scientifico – Classico – Turistico, Istituto Comprensivo Maiori Alberghiero – Ragioneria, Istituto Comprensivo “S. Di Giacomo – E. De Nicola” di Agerola (Na); Conservatori: Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, Conservatorio di Musica “Domenico Cimarosa di Avellino; Licei Musicali: Liceo Musicale Statale Margherita di Savoia di Napoli, Liceo Musicale Statale Alfano I di Salerno; Ravello Nostra – storica Associazione di Ravello; Giovanni Esposito – attore; Antonio Apicella – proprietario bagno arabo di Scala; Il Mattino, Canale21, Kika Press, Positano News; Università Federico II Dipartimento di Agraria; A.D.i.P.A. Associazione Diffusione Piante fra gli Amatori; Armando Malafronte Floral Design Ravello; CGIL Salerno; Cooperativa L’Alveare – Associazione di volontariato; A.M.CA. – Associazione Musicale Costa D’Amalfi; Società Agricola Costa d’Amalfi S.r.l.
    Il progetto non è della Fondazione Ravello ma del Comune di Ravello. Dopo averlo letto posso però dire che tratta di un progetto serio e motivato che mira alla promozione della cultura, alla inclusione sociale e alla sicurezza. Spiace solo che giornali importanti riportino senza controllare fatti e opinioni non documentati.

  • Andrea cretella |

    Ho fatto richiesta al Presidente della Fondazione di avere i bilanci 2015-2016-mi sono stati negati.

  • NICOLA MAMMATO |

    Che ci azzecca il napoletano. La solita tiritera folkloristica. Ma fatemi il piacere.

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