Alberobello città apripista in Italia nel management territoriale, punta sul modello Fondazione di partecipazione per gestire le attività culturali collegate alla valorizzazione del polo Unesco dei Trulli. Una scelta condivisa con vari organismi nazionali, tra cui Federculture, che costituisce ancora una volta un punto di riferimento per i modelli di gestione dei siti di interesse storico-culturali. L’Italia che ha posizioni leader al mondo per i siti Unesco, non si può dire che finora abbia particolarmente brillato per modelli organizzativi e gestionali dei siti.
Di seguito la nota Federculture che illustra l’operazione e i documenti sul Cantiere di progettazione culturale che spiegano più in dettaglio le modalità dell’operazione.
Progetti che favoriscano la qualità, la produttività e l´organizzazione dei servizi culturali, in una logica di collaborazione tra pubblico e privato attraverso un’organizzazione gestionale che coinvolga attivamente territorio e attori locali. Questo è l’obiettivo del Cantiere di Progettazione, metodologia messa a punto da Federculture e applicata per la prima volta al comune di Alberobello, Capitale dei Trulli e sito Unesco dal 1996. Il progetto, che mira a rafforzare la governance in campo culturale accrescendo la competitività dei territori in termini economici ed occupazionali culmina con la presentazione del documento finale del Cantiere di Progettazione e con l’impegno a costituire entro fine anno una Fondazione di Partecipazione con il compito di gestire i servizi culturali del Comune di Alberobello. Questa forma organizzativa senza fini di lucro, aperta e flessibile è stata scelta perché si adatta bene alle necessità del contesto sociale e territoriale del comune di Alberobello, oltre a consentire una cooperazione interistituzionale e un’organizzazione stabile del progetto.
Il percorso, iniziato nel dicembre 2015, si è sviluppato attraverso incontri e laboratori a cui hanno preso parte la cittadinanza, le associazioni e i portatori di interesse che hanno manifestato interesse ad intraprendere un percorso innovativo di gestione del patrimonio culturale. Dall’analisi dei primi dati del Cantiere emerge l’opportunità di dotare il territorio di un nuovo strumento gestionale in grado di destinare a fruizione ed animazione culturale le numerose risorse architettoniche e paesaggistiche del territorio per rendere emotivamente più interessante l’esperienza di visita. Dall’insieme delle risorse identitarie può scaturire, infatti, un’offerta più attrattiva, in grado di far vivere ai visitatori “esperienze” che giustifichino il prolungamento del soggiorno e la destagionalizzazione dei flussi, oggi troppo polarizzati nella stagione balneare e sulle aree costiere. L’augurio dell’Amministrazione è che il nuovo strumento gestionale possa progressivamente essere utile alla valorizzazione dell’intera Valle d’Itria.
Cantiere di Progettazione
La proposta di lavoro Federculture e IFEL per lo sviluppo locale a base culturale
La cultura, nelle sue multiformi articolazioni, è largamente evocata come fattore essenziale dell’identità nazionale e come risorsa strategica per la riconversione e lo sviluppo dell’economia italiana. Metodi, processi e progetti per la valorizzazione e gestione del patrimonio culturale scontano però, a monte, una debolezza complessiva della governance da cui discende, molto spesso, una debole capacità progettuale da parte degli attori locali, di fund raising (sia fondi pubblici che privati) dei progetti e, di conseguenza, una limitata efficacia/sostenibilità di medio-lungo periodo degli interventi realizzati nel settore beni culturali.
Tuttavia, la difficoltà dei territori a progettare interventi culturali in chiave sistemica, integrata e sostenibile, può essere facilitata da un’azione di accompagnamento che si avvalga di metodi, strumenti, competenze ed esperienze professionali in grado di innalzare la qualità e l’efficacia della progettazione in campo culturale.
A tal fine Federculture e IFEL propongono di sperimentare il format “Cantiere per l’innalzamento della qualità dei progetti culturali”, il cui obiettivo è quello di far emergere le potenzialità di sviluppo territoriale a base culturale, con l’attivo coinvolgimento degli attori locali pubblici e privati, e d’indirizzare le successive fasi progettuali secondo criteri di coerenza strategica preventivamente condivisi e valutati.
Obiettivo precipuo del “Cantiere” è quello di offrire metodi e strumenti per superare le fragilità derivanti da difficoltà di relazioni inter-istituzionali e fra attori pubblici e privati dello stesso territorio, da visioni di sviluppo locale spesso troppo settoriali, da «debolezze» della pianificazione strategica territoriale e dalla difficoltà a creare sistemi integrati di gestione e valorizzazione.
La selezione dei Territori come area “pilota” per la sperimentazione delle attività del “Cantiere” presuppone la sussistenza dei seguenti requisiti:
a) l’esistenza sul territorio di un patrimonio identitario diffuso con elevate potenzialità di valorizzazione integrata e di ricadute economiche e sociali;
b) la volontà delle Amministrazioni Pubbliche di definire una strategia di sviluppo dell’area basata sulla valorizzazione e gestione del patrimonio diffuso sul territorio, da riscontrare sulla base della disponibilità a sostenere la sperimentazione del “Cantiere” sotto il profilo dell’organizzazione e della mobilitazione degli attori/stakeholder del territorio, mettendo a disposizione expertise presenti nelle Amministrazioni interessate e cofinanziando l’iniziativa “Cantiere”;
c) la disponibilità delle Amministrazioni Pubbliche presenti sul territorio alla promozione di forme di gestione associata di servizi e funzioni per cittadini, turisti e imprese;
d) l’esistenza sul territorio di riferimento di imprenditori locali ed operatori, profit e no-profit, della cultura che manifestino interesse e disponibilità a partecipare ai lavori del “Cantiere”, eventualmente anche fornendo apporto di expertise e di cofinanziamento dell’iniziativa;
e) l’esistenza sul territorio di riferimento di organizzazioni della società civile interessate a partecipare al processo di innovazione sociale e di sviluppo locale a base culturale.
Il “Cantiere”, calandosi nello specifico contesto territoriale in cui si svolge, sarà focalizzato da un lato sulla conoscenza e sull’interpretazione del patrimonio culturale diffuso, dall’altro sui metodi e sugli strumenti per la sua migliore valorizzazione e gestione, anch’essi da calibrare in relazione alle specifiche realtà istituzionali e amministrative.
Il processo metodologico si articolerà nelle seguenti fasi di lavoro:
1. Analisi del patrimonio identitario del territorio target: verrà organizzato un incontro nel territorio target alla presenza di tutti gli attori e stakeholder, pubblici e privati, che si vogliono coinvolgere, al fine di presentare la metodologia e la finalità del “Cantiere” ed avviare l’analisi ricognitiva delle risorse identitarie presenti nel territorio comprendendo i dati disponibili, dove reperirli e quale lavoro “desk” è necessario fare.
2. Laboratorio di ascolto (2 giorni) nei quali invitare tutti gli attori e stakeholder, pubblici e privati, del territorio target, con i quali discutere e disegnare le strategie di valorizzazione e gestione. La formula partecipata del “Cantiere” presuppone, infatti, una fase di ascolto/confronto degli stakeholder locali con cui esaminare insieme le possibili piste di intervento. La pre-condizione del successo dell’iniziativa risiede nella forte motivazione di tutti i partecipanti ad “entrare in gioco” e ad individuare un reale percorso di innovazione territoriale basato sulle risorse culturali e naturali dell’area vasta oggetto d’analisi.
In questo contesto, le competenze multidisciplinari fornite da Federculture e IFEL hanno lo scopo di accompagnare e facilitare il processo di vision condivisa e di individuare possibili soluzioni da mettere in cantiere, anche al fine del reperimento delle risorse, in linea con gli indirizzi nazionali ed europei per l’utilizzo del fondi strutturali UE 2014-2020.
3. Seminario pubblico finale nel quale presentare la strategia di sviluppo territoriale delineata fondata sulla valorizzazione delle risorse identitarie, materiali e immateriali e condivisa con gli attori coinvolti, pubblici e privati.
Al termine dei lavori, il “Cantiere” si propone di fornire indicazioni, di contenuto e di metodo, per migliorare la coerenza strategica e l’efficacia delle successive fasi progettuali e di riordino amministrativo. In particolar modo, dopo aver individuato una strategia condivisa basata sulla valorizzazione delle risorse identitarie, materiali e immateriali, si procede alla stesura di un “documento d’intenti” nel quale siano indicate le azioni che ciascun soggetto s’impegna a mettere in atto per la valorizzazione e la gestione integrata del territorio, accompagnato da un’analisi di prefattibilità degli interventi. Un’azione strategica integrata, dunque, propedeutica alla progettazione vera e propria degli interventi di valorizzazione e gestione del patrimonio culturale.