Federalberghi rilancia le contestazioni a Expedia sulla applicazione dei protocolli salvaconcorrenza e manda una segnalazione all’Antitrust. Intanto anche l’Austria blocca il meccanismo parity rate.
Di seguito la nota Federalberghi.
Il Parlamento Austriaco, dopo un dibattito durato solo cinque mesi, ha bandito definitivamente le clausole di parity rate.
“Ciò significa -afferma il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara- che i grandi portali di prenotazione alberghiera non potranno più impedire agli hotel austriaci di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali”.
Il disegno di legge concorrenza in Italia procede invece al piccolo trotto e siamo ancora in attesa che il Senato approvi quanto stabilito dalla Camera nel mese di ottobre 2015.
A ciò si aggiunga che i portali non rispettano neanche le timide regole dettate dall’Autorità Antitrust.
“Nei giorni scorsi -aggiunge Nucara- abbiamo dovuto inviare una nuova segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in relazione al comportamento di Expedia, che penalizza gli alberghi sul ‘punteggio qualità’ se sul sito dell’hotel compaiono tariffe inferiori a quelle esposte sul portale.
“Esprimiamo l’auspicio che il Parlamento italiano concluda presto l’esame del disegno di legge concorrenza -sostiene Nucara- ricordando come la Francia, nostro principale competitor, sta applicando il nuovo sistema già dal mese di agosto 2015, mentre in Germania il principio è stato introdotto con un decisione dell’Antitrust, assunta nel 2013.
“Quando la norma entrerà definitivamente in vigore anche da noi -conclude Nucara- ne trarranno giovamento i consumatori, le imprese e l’erario”.