Oggi – si legge in una nota Mibact – il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale in corso a Addis Abeba (Etiopia) ha approvato l’allargamento dell’elemento multinazionale “Falconry, a living human heritage”, con l’iscrizione dell’arte della falconeria italiana (la foto grande è tratta da www.falconeria.org) alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
L’importante riconoscimento dell’Unesco conferma il valore culturale di questa antica disciplina tramandata fino a oggi. Praticata sin dal Medioevo, dove se ne ha traccia nell’iconografia e una preziosa testimonianza nel De arte venandi cum avibus di Federico II di Svevia, la falconeria ha avuto il suo culmine nelle corti del Rinascimento, con protagonisti quali gli Sforza e i Gonzaga.
La rete di candidatura conta ad oggi la partecipazione di ben 18 Paesi (Italia, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria, Mongolia, Kazakistan, Pakistan, Marocco, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Siria, Arabia Saudita e Korea) e rappresenta un processo di patrimonializzazione condiviso e rappresentativo di una vasta comunità e di pratica vivente, assai diffusa, che vede le comunità internazionali impegnate nella salvaguardia e nella trasmissione di questo patrimonio culturale “sostenibile”, in quanto implica una stretta relazione tra uomo, ambiente e natura.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, guidato da Dario Franceschini ha seguito e sostenuto il percorso di questa candidatura, riconoscendone il valore culturale e la sua efficacia anche per lo sviluppo di buone relazioni con gli altri paesi della rete e la promozione del dialogo interculturale.