Dubai? Abu Dhabi? Ma no, il nuovo lusso, raffinato, di qualità è in Oman, il Sultanato che già secoli fa si estendeva dalle coste dell’Africa centrale affacciate sull’Oceano indiano alle pendici delle vette dell’Asia centrale, custode di una tradizione di pensiero ispirata al dialogo, alla cultura e alla fratellanza fra i popoli. Oman e incenso, binomio inscindibile.
All’incenso sono legati i siti Unesco omaniti. La resina di una pianta un po’ rachitica ma assolutamente impavida, spezzante di fronte alla sfida del deserto e della calura, ha segnato nei secoli la fortuna dell’Oman. Oggi l’incenso è ovunque, nei bazar, nelle strade, nei locali, negli unguenti preziosissimi e nei profumi. Le essenze per gli omaniti sono un tratto distintivo. Fanno parte integrante della persona, dell’abbigliamento tradizionale. Sono il dono più prezioso per l’ospite. Ecco, in Oman ci si sente ospiti, non turisti.
Il Sultanato affacciato sull’Oceano indiano e sul Golfo persico offre ancora questa opportunità. Viaggiatori e non vacanzieri. Ospiti e non turisti. Nei bazar come nei ristoranti. Nei caffè a picco sul mare come nelle oasi lussureggianti solcate dai corsi d’acqua.
Un aspetto molto particolare di questo Paese, così come le sue rocce, ricche di minerali e di colori. Si passa dal deserto a microclimi umidi e semitemperati nel giro di pochi chilometri.
Si può fare il bagno in spiagge immense e primordiali sotto lo sguardo mite e ruminante dei dromedari. Si riscopre il piacere di un tramonto da una rupe che invita lo sguardo verso est o verso ovest lasciando immaginare navi, carovane, mercanti. E così l’Oman oggi è la nuova importante destinazione di un turismo raffinato, non snob, ma di qualità. Il Sultanato ci crede. Tour operator, compagnie aeree, gruppi alberghieri stanno iniziando a investire. L’Oman accoglie a braccia aperte, ma senza lasciar correre a briglia sciolta un turismo rutilante. Anzi, c’è la massima attenzione agli ospiti, quelli che arrivano e quelli che investono. Tra le aree di maggior interesse c’è oggi il Dhofar che ha in Salalah la città di riferimento, che dispone di un moderno aeroporto che fa invidia a molte località turistiche italiane.
Come spiega Manhoor Said Moubarak Al Amri, top manager del Dhofar tourism, ormai almeno 600mila persone arrivano in questa regione. Tre tour operator italiani sono presenti – Veratour, Alpitour e Eden viaggi – con la gestione di strutture ricettive sul mare. Blue Panorama ha avviato voli diretti dall’Italia, così come Neos, “con ottimi risultati” commenta Remo Della Porta, dirigente Blue Panorama. “Per le vacanze invernali c’è stata una richiesta molto forte superiore alle attese” aggiunge. Di recente è stato inaugurato il resort di lusso Anantara sul mare, con ville, Spa e vari ristoranti multietnici.
Al Amri sottolinea che entro il 2017 sono attese 600 nuove camere. Tutti i grandi gruppi del lusso si stanno dirigendo sull’Oman, Lvmh in pole position con Juweira, Orascom, Romana, Fanar. Importanti anche gli investimenti nell’area di Mascate e nelle oasi dell’interno, particolarmente votate all’area benessere.
Secondo il documento programmatico Vision Oman 2040, i nuovi investimenti concorreranno a posizionare l’Oman tra le principali destinazioni leisure e business al mondo e ad attrarre 5 milioni di turisti internazionali entro il 2040. Complessivamente, nel 2015 l’Oman ha ospitato circa 2 milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. In questo contesto il bacino italiano è sempre più importante e attualmente ricopre il quarto mercato in Europa e il sesto a livello internazionale dopo i Paesi del Golfo (GCC), India, Francia, UK e Germania.
La strategia di crescita per il settore si basa su un innovativo approccio a “cluster” al fine di creare esperienze turistiche uniche in diverse aree dell’Oman e valorizzare al meglio la sua cultura e il patrimonio locale. I cluster, oltre alla capitale Mascate sono: la costa del Musandam; il massiccio dell’Hajar; la via dell’incenso a Salalah. Il Sultanato mira a sviluppare un modello di turismo sostenibile rivolto a viaggiatori evoluti e a creare oltre 500.000 nuovi posti di lavoro di cui il 75% di omaniti.
La capacità ricettiva della destinazione avrà un notevole impulso da qui al 2017 con l’introduzione di 2.000 nuove camere d’albergo. Alcune tra le più importanti catene alberghiere internazionali prevedono di entrare per la prima volta nel Sultanato tra cui il gruppo Anantara che ha appena aperto due proprietà – Al Baleed resort Salalah (nella foto grande) by Anantara, nei pressi di Salalah e dei suoi siti UNESCO legati all’incenso e Anantara Al Jabal Akhdar resort a 2.000 metri sul massiccio dell’Hajar. Nei prossimi anni sono previste nuove aperture tra cui: As Sodah Island Resort, del gruppo Louis Vuitton – nel Dhofar, nell’arcipelago delle Al Hallaniyat Islands (2019); The Oberoi Al Khairan – Mascate (2019); Al Qalah Resort (Fort Hotel) – Mascate (2019); The Wave – Mascate (2020). Seguiranno altre aperture a Mascate tra cui gli alberghi firmati Kempinski e Fairmont ad Al Mouj; il primo Jumeirah del Paese in costruzione all’interno del progetto Saraya Bandar Jissah e infine, nel quartiere degli affari di Ruwi, a Mascate, la riapertura del rinnovato Sheraton.
Ad oggi sono 131 gli operatori italiani che programmano la destinazione e propongono itinerari settimanali su base individuale o a partenze garantite, con il classico tour dell’Oman di 8 giorni nel Nord del Paese che include: la capitale Mascate con la sua elegante moschea, i ricchi musei e il famoso suq Muttrah, uno dei più affascinanti del Golfo; Nizwa con il suo forte e il mercato artigianale; i villaggi tradizionali del massiccio di Jabal Akhdar; il deserto di Sharqiyah Sands, con le sue infine dune sabbiose e le sue oasi. A queste proposte si aggiungono sempre più numerose le estensioni mare a Sur o Salalah anche per appassionati di diving, e itinerari tailor-made per esperienze uniche e originali a contatto con la natura e con le tradizioni locali.
SALALAH E IL DHOFAR
Tra le novità della stagione invernale, i nuovi voli diretti settimanali Milano Malpensa / Salalah, nella regione meridionale del Dhofar affacciata sull’Oceano Indiano, oggetto di investimenti da parte di tour operator tra cui: Alpitour, che ha inaugurato l’anno scorso il Villaggio Bravo Oman; Eden Viaggi, che sta lanciando la nuova struttura in esclusiva, Eden Village Premium Al Fanar; Veratour che ha da poco aperto la stagione del Veraclub Salalah presso il Salalah Marriott Resort.
La regione di Salalah beneficia dello sviluppo del complesso turistico di Salalah Beach, di proprietà del gruppo ORASCOM, attualmente in fase di espansione lungo una spiaggia di 8 km a poca distanza dall’aeroporto di Salalah. A fine 2012 aveva inaugurato l’apertura della sua prima struttura: il Juweira Boutique Hotel seguito dal Rotana Salalah Beach resort. Arricchito dai villaggi Alpitour ed Eden, il complesso ha attualmente in fase di progettazione un waterpark, un centro equestre, un Kids Camp e un Island Restaurant & Lounge; inoltre, sarà ultimato entro il 2017 il Salalah Beach Golf; e il Marina sarà in grado di gestire barche fino a 60 metri di lunghezza e di ospitarne oltre 100 nelle sue strutture di ormeggio e deposito. Info: www.salalahbeach.com
Dal punto di vista strutturale, è in programma l’ampliamento del porto di Salalah, già importante snodo commerciale nell’Oceano Indiano, che prevede un potenziamento della capacità dell’area cargo per un investimento di più di $3,5 miliardi. Già negli ultimi anni la capacità è stata aumentata: per fare un esempio, nel 2012 ha fatto fronte alla capacità totale di 7,2 milioni di tonnellate di merci. Gli interventi ne aumenteranno anche l’importanza come punto di sbarco anche di navi da crociera.
Sono previsti ulteriori investimenti sull’aeroporto di Salalah con una previsione di espansione della propria capacità di accoglienza passeggeri fino a quota 6 milioni di passeggeri all’anno.