Si profila una nuova ondata di recuperi immobiliari n Lombardia (dopo i sottotetti di qualche anno fa) interessata da un netto aumento dei flussi turistici e area leader per le affittanze turistiche.
Di seguito la nota sui lavori del Consiglio regionale.
Prosegue in Commissione Territorio l’esame del progetto di legge per il recupero dei seminterrati, sul quale il relatore Fabio Altitonante (FI) ha presentato oggi un emendamento interamente sostitutivo del testo originario, sottolineando come la nuova formulazione “recepisce e tiene conto di molti dei contributi e dei suggerimenti emersi durante le audizioni”. Il nuovo testo, tra i vari punti, modifica la definizione di seminterrato togliendo l’obbligo secondo cui la superficie laterale totale sotto terra non deve essere superiore ai 2/3; specifica meglio la parte della legge che, nel caso di incremento del carico urbanistico, regolamenta l’obbligo di reperire nuovi spazi per parcheggi e servizi consentendo, in caso di difficoltà nel reperimento, la possibilità di monetizzarli; indica un termine massimo di 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, entro il quale a ciascun Comune resta in ogni caso la facoltà di disporre l’esclusione motivata di parti del territorio dall’ambito di applicazione della legge stessa.
Il Presidente della Commissione Alessandro Sala (Lista Maroni) ha fissato per le ore 16 di lunedì 23 gennaio il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti al nuovo testo presentato dal relatore: gli emendamenti saranno discussi e votati nella seduta di giovedì 26.
Molte riserve sono state espresse da Iolanda Nanni (M5Stelle) che ha sottolineato la necessità di “tempi maggiori per approfondire meglio un provvedimento importante e delicato, affrontato sinora in modo troppo superficiale e frettoloso, soprattutto per quanto concerne gli aspetti legati ai rischi sismici e idrogeologici”. Secondo Jacopo Scandella (PD) la nuova versione presentata oggi dal relatore “allarga troppo le maglie d’intervento, quando invece servirebbero regole più chiare e definite nel rispetto delle normative vigenti. La priorità –ha aggiunto Scandella- deve essere quella di riqualificare l’esistente soprattutto in un’ottica commerciale e terziaria, e non quella di accelerare la realizzazione di nuovi spazi abitativi attraverso il recupero facilitato dei seminterrati”. Alle osservazioni di Scandella si sono associati anche Raffaele Straniero (PD) e Silvia Fossati (Patto Civico) che hanno espresso le rispettive preoccupazioni su alcuni aspetti specifici del nuovo testo.
Piena condivisione sulla proposta del relatore è stata invece espressa da Carlo Malvezzi (Lombardia Popolare) e da Giampiero Reguzzoni (Lega Nord), che ha però suggerito di approfondire alcune delle criticità sollevate oggi in Commissione, sul nuovo testo del provvedimento, dai dirigenti dell’Assessorato regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo.
Il progetto di legge, di cui sono primi firmatari i Consiglieri regionali comaschi Francesco Dotti (FdI), Alessandro Fermi (Forza Italia) e Daniela Maroni (Lista Maroni), prende spunto da una proposta delle associazioni di categoria lariane Ance e Confedilizia Como e ha un duplice obiettivo: da una parte regolarizzare, rendendoli abitabili, i seminterrati (spesso utilizzati oggi come taverne o magazzini o come stanze di lavoro e studio), dall’altra dare nuovo impulso e spinta al settore edile, tuttora ancora pesantemente condizionato dalla crisi economica. Il tutto senza nuovo consumo di suolo e con interventi mirati al contenimento dei consumi energetici.
La proposta di legge vuole facilitare la ristrutturazione di ciò che già esiste, ma che non viene sfruttato, consentendo di recuperare i seminterrati per un uso abitativo, commerciale o terziario.
Uno dei parametri a cui il nuovo provvedimento permetterebbe di derogare è l’altezza dei locali da recuperare, che comunque non potrà essere inferiore a 2,40 metri (oggi la legge prevede che non possa essere inferiore a 2,70 metri): ogni intervento dovrà essere effettuato nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni igienico-sanitarie e sarà possibile solo laddove i seminterrati siano stati legittimamente realizzati alla data di entrata in vigore della legge e laddove siano posti in edifici già serviti da tutte