Milano incubatore d’impresa: dall’elettronica al gourmet tra foodpairing e sapori di Calabria

Un locale camaleontico, visceralmente fusion: gourmet e foodpairing, sapori di Calabria e cocktail sperimentali.  E’ Nik’s&Co, contrazione di Nixed, forbidden.  Nuovo locale a Milano, zona Stazione centrale, che nasce appunto con un concetto trasversale. L’idea è di  tre giovani ingegneri di una start up del mondo elettronico, che si chiedevano dove pranzare e dove discutere le nuove idee davanti a un buon drink una volta usciti da Spazio Copernico. Leo, Carlo e Gabriel sono inventori di un nuovo citofono da cui si può rispondere attraverso smartphone da remoto, vincitori dei premi Working Capital di Telecom, Impact by Fiware con un percorso di accelerazione a Barcellona e un concorso Reale Mutua. I tre, con il quarto socio Pietro,  già esperto nel mondo della ristorazione con esperienze di gestione all’estero, hanno lanciato il loro progetto. Milano oggi è una fucina che ribolle di idee nel mondo della ristorazione. E così dall’elettronica al gourmet il passo è breve. Ritrovo “segreto” per artisti underground: i tre soci sono anche appassionati di musica – cantano e suonano pianoforte e sax – e presto si troveranno al Nik’s&Co anche altri artisti. L’ispirazione gourmet si rifà alle origini ma guarda avanti. Provenienza comune dei quattro ragazzi: Sicilia e Calabria, quindi preponderanza di peperoncino, liquirizia, pistacchio e cioccolato di Modica nei piatti e nei cocktail. Una forte connotazione regionale, il peperoncino che si trova come segnaposto commestibile su ogni tavolo.

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La modularità del locale è una caratteristica funzionale. Racconta l’architetto Roberto Ulzi: “Ci siamo divertiti a reinterpretare lo stile industrial scandinavo con oggetti vintage rigenerati ed esposti, che animano il locale, intrusioni nordeuropee retrò, attraverso linee pulite e volutamente “naked”, impianti a vista, pavimenti verniciati in modo scostante, per dare la sensazione del vissuto. Tanto verde verticale in sospensione: una nuova vita che vuole crescere in mezzo al cemento. Infine abbiamo fatto in modo che l’illuminazione fosse regolabile in modo da lasciare il locale in penombra alla sera e con una luminosità più accentuata durante il giorno”. Insomma un locale camaleontico, con vetrine che si spostano e delineano il momento colazione/pranzo da quello più importante dell’aperitivo/cena. Tutti gli accessori ricordano il magico periodo dagli anni 30 ai 60: bicchieri brandizzati ottenuti da fondi di bottiglia, insegne originali del locale portate a nuova luce (fu una macelleria negli anni ’50 e una rivendita di olii, vini e liquori negli anni ’60), l’imponente macchina del caffè, vinili sulle mensole delle pareti, la pagella di uno studente del 1932, le prime pubblicità anni 40, le scritte nei bagni e i dettagli vintage, vecchi titoli bancari americani, infine le proiezioni in bianco e nero di film cult dei primi anni 70. Camaleontica anche l’esperienza. Alcuni cocktail verranno creati al tavolo, per favorire la componente esperienziale della bevuta e sarà consigliato un abbinamento con i piatti. Nella carta cocktail le spezie giocano un ruolo preponderante: pepe nero, pepe di Sichuan, l’immancabile peperoncino, insieme ad infusi al cioccolato, bergamotto, friggitelli e amari di spezie ed erbe della tradizione italiana. Nella carta cocktail le spezie giocano un ruolo preponderante: pepe nero, pepe di Sichuan, l’immancabile peperoncino, insieme ad infusi al cioccolato, bergamotto, friggitelli e amari di spezie ed erbe della tradizione italiana.