Per Berlucchi la vendemmia è un appuntamento eccezionale, di grande richiamo internazionale. Quest’anno si gioca d’anticipo per i cambiamenti climatici. E così anche l’enoturismo cambia il calendario.
Come sottolinea una nota da stamani si vendemmia in alcuni dei 520 ettari di vigneto della Guido Berlucchi. I primi grappoli a cadere nelle cassette dei raccoglitori sono stati quelli di Pinot Nero del vigneto Brolo, prospicente la sede storica (nella foto Saba); da qui hanno raggiunto la vicina cantina di vinificazione per essere trasferiti in presse ideate per garantire la miglior spremitura delle uve da Franciacorta.
«La stagione, iniziata sull’onda del pessimismo, ci sta sorprendendo in positivo», dice Arturo Ziliani, enologo e Amministratore delegato. «La gelata primaverile ha provocato un severo diradamento, ma i grappoli al momento sono belli e sani: merito anche delle temperature elevate delle scorse settimane».
«La buona escursione termica degli ultimi giorni, con notti fresche e ventilate, contribuirà a fissare gli aromi», continua Ziliani. «Abbiamo già preventivato un calo quantitativo, che potremo confermare solo a fine raccolta, ma siamo speranzosi di piacevoli sorprese che quest’annata potrebbe riservarci: ne avremo un primo assaggio tra qualche giorno, a fermentazioni avviate».
Un’annata tutta in evoluzione, quindi, ed è proprio in condizioni così particolari che l’essersi dotati in Franciacorta del Disciplinare produttivo più severo al mondo per la tipologia rivela la sua importanza: la vendemmia esclusivamente manuale in cassette, ufficializzata con la modifica al Disciplinare del 2008, consente la minuziosa selezione dei grappoli migliori.