Un modello sostenibile di recupero per i fari e le strutture costiere, rispettoso dell’ambiente e di supporto alle economie territoriali, si legge in una nota: si conferma vincente anche nella seconda edizione la ricetta alla base del progetto Valore Paese – Fari, che ha stimolato grande interesse del mercato, dimostrando come sia possibile conciliare le esigenze di recupero del patrimonio pubblico e nuovi modi di creare produttività. Per il bando 2016 sono 15 le strutture aggiudicate in concessione fino a un massimo di 50 anni, attraverso le procedure di evidenza pubblica promosse dall’Agenzia del Demanio e da Difesa Servizi SpA, società in-house del Ministero della Difesa. Nella graduatoria provvisoria di concessione di queste suggestive strutture ci sono imprese locali e nazionali, ma anche investitori esteri, società dell’industria dell’ospitalità e aziende leader nell’organizzazione di eventi.
I numeri dell’iniziativa attestano anche quest’anno Valore Paese – Fari come un progetto strategico, capace di attivare le economie locali attraverso il recupero e la tutela di un bene pubblico: l’intera operazione comporterà infatti un investimento privato di oltre 11 milioni di euro per riqualificare le strutture, con una ricaduta economica complessiva di quasi 40 milioni di euro e un conseguente risvolto occupazionale diretto di almeno 200 operatori. Lo Stato incasserà oltre 420 mila euro di canoni annui che, in considerazione della differente durata delle concessioni, ammonterà a quasi 8 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento.
Alla luce di questi risultati positivi e di quelli del primo bando, in autunno partirà la terza gara, che quest’anno per la prima volta interesserà strutture in ulteriori regioni rispetto alle precedenti, realizzando così l’idea di un progetto “a rete” che nel tempo coinvolgerà tutti i fari e gli edifici costieri italiani.
Tra le strutture gestite dall’Agenzia del Demanio, il Faro Spignon, nell’isola di Spignon a Venezia, è stato attribuito alla società tedesca Floatel GMbH, già aggiudicataria di due immobili nella prima edizione del progetto, che trasformerà il piccolo faro in un’oasi di evasione, uno spazio per riflettere e meditare sul modello di rifugio nel faro. Il Faro del Po di Goro, in provincia di Ferrara, grazie alla società Dieci Cento Mille Pensieri S.r.l. diventerà un hotel-ristorante raggiungibile anche dalla laguna, mentre in Puglia il Convento di S. Domenico Maggiore Monteoliveto, a Taranto, sarà trasformato dalla Dea Gest S.r.l. in uno “style hotel”, per apprezzare saperi e sapori locali. Sempre nel Salento la Torre Castelluccia Bosco Caggioni a Pulsano (TA) diventerà, a cura del Consorzio Marina di Pulsano, la sede di un museo con spazi per la didattica e l’intrattenimento. In Sicilia il Faro di Capo Zafferano, a Santa Flavia, appena fuori Palermo, grazie al progetto di Top Cucina Eventi S.r.l., diventerà una struttura multifunzionale con una bottega del gusto, un ristorante, tre suite e un museo del mare. Il Padiglione Punta del Pero a Siracusa, grazie agli interventi del Circolo Velico Magister ASD, diventerà un luogo chiave per conoscere la storia e le eccellenze locali del porto grande di Siracusa, mentre la Servizi Italia Soc. Coop. a r.l. renderà lo Stand Florio a Palermo uno spazio per incontri, mostre temporanee, concerti all’aperto e cooking area.
Tra le strutture gestite da Difesa Servizi Spa, il Faro Formiche, nell’isolotto di Formica Grande (GR) è stato attribuito a Sea Turtles Friends che lo renderà un luogo di accoglienza e ristorazione, con locali dedicati ad attività didattiche scientifico-naturalistiche. La NewFari Srl trasformerà il Faro della Guardia aPonza (LT) in un hotel con 4 suite e un ristorante con un piccolo teatro multifunzionale. In Toscana il Faro di Punta Polveraia a Marciana nell’Isola d’Elba (LI) se lo è aggiudicato la Alfa Promoter srl che lo trasformerà in un’attività di alta ristorazione. Per le strutture siciliane, il Faro di Punta Libeccio nell’isola di Marettimo (TP) verrà trasformato dalla società Mavi di Vincenzi Nadia & C. sas in una struttura con 8 suite in cui ospitare anche workshop di alta cucina e corsi di fotografia, il Faro di Punta Spadillo a Pantelleria (TP) se lo è aggiudicato la Hera Gestioni Alberghiere srl che lo farà diventare un “fishing lodge” con 6 camere e 2 suite. Sul versante orientale dell’isola invece il Faro di Capo Mulini ad Acireale (CT) è stato attribuito a D.G. & Partners srl che realizzerà 6 suite, la Giesse Costruzioni srl gestirà il Faro di Capo Milazzo (ME) trasformandolo in un piccolo hotel con 5 suite e infine il Faro di Capo Faro a S. Maria di Salina – Isola di Salina (ME) aggiudicato da Capo Faro srl che diverrà un hotel de charme con annesso un piccolo museo.