Passa da Pechino la nuova frontiera del vino e del turismo per l’Italia. E così la casa vinicola veneta Zenato (nella foto Nadia Zenato), che guarda con attenzione al Far East, ha siglato un accordo – si legge in una nota – con il gigante dell’agribusiness Cofco – oltre 120 miliardi di fatturato complessivo – per la Cina. “Un traguardo importante – dichiara Nadia Zenato – che ci spinge a proseguire sulla strada intrapresa nello sviluppo della credibilità e della diffusione dei nostri vini. Siamo in Cina e nel Sud Est Asiatico da circa 5 anni, convinti che si debba lavorare per una crescita costante calibrando bene le aspettative, senza aver fretta di capitalizzare l’investimento. Il mercato asiatico costituisce per noi ancora una piccola quota, il 2,5% del nostro fatturato, ma in continua crescita e l’accordo siglato con Cofco, il più grande distributore in Cina di food con una società dedicata proprio al vino e affini, Wine&Spirits, costituisce un importante tassello della nostra strategia di penetrazione sul mercato con cui aprire il nostro nuovo piano quinquennale”. “Nei mercati asiatici – dice Marco Milani, brand ambassador per la Cina e il Sud Est Asiatico – abbiamo registrato un trend di crescita dovuto soprattutto ad un maggior consumo dei nostri vini rossi legati al territorio della Valpolicella. La forza di Zenato è di poter offrire al mercato cinese e asiatico un portfolio che riesce ad intercettare sia i consumi di quella piccola élite che serviamo con l’Amarone e le nostre Riserve, sia i millennials, un target molto importante, che comincia ad avvicinarsi al mondo del vino in modo più consapevole, ad apprezzarlo e consumarlo sia nei ristoranti sia in enoteche o acquistandolo online. Questi consumatori li raggiungiamo con il Ripassa, l’Amarone e Alanera, un Rosso Veronese della Valpolicella”. “Abbiamo cominciato a inserire sul mercato anche le prime referenze di Lugana – prosegue la Zenato – ed abbiamo registrato un incremento nel consumo dei bianchi, soprattutto di Lugana Riserva Sergio Zenato. Il Lugana è l’anima della nostra Cantina, il vino in cui abbiamo creduto ed investito fin dai primi anni ’60, che abbiamo valorizzato e fatto conoscere nel mondo, ed è una grande soddisfazione averlo introdotto anche in un mercato così particolare come quello asiatico”.