Operatori turisti sempre ottimisti. Il Ponte dell’Immacolata – che segna come da tradizione l’inizio ufficiale della stagione invernale – conferma che il mercato resta in crescita e, curiosamente, vede le città d’arte sorpassare nel gradimento la montagna. Di seguito le valutazioni di Federalberghi e Aica-Confindustria espresse in due distinte note .
Federalberghi
“Saranno più di sette milioni gli italiani in viaggio per il “ponte” dell’8 dicembre, con un aumento di oltre il 6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Accogliamo con entusiasmo la previsione positiva della festività dell’Immacolata. Aumenta anche il numero di coloro che soggiorneranno in hotel, il che rappresenta un forte incentivo per il nostro settore”. Questo il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ai risultati di un’indagine previsionale svolta dalla Federazione con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions. “Il fatto che la festività dell’8 dicembre cada nella giornata di venerdì – afferma Bocca – costituisce un incentivo alla vacanza. Va inoltre detto che il movimento che ruota attorno alla festività dell’Immacolata è un elemento di valutazione importante per immaginare l’andamento del prossimo Natale: ad oggi tutto fa pensare che la buona performance si manterrà anche per la fine dell’anno”. “Il trend di crescita – sottolinea Bocca – racconta un Paese che non si ferma, che torna a credere nella ripresa, che considera il viaggio come un bene primario e investe su di esso. Tale tendenza – conclude il presidente di Federalberghi – va assecondata e doverosamente rafforzata, promuovendo politiche adeguate. Federalberghi, in vista della prossima legislatura, ha predisposto un manifesto con più di ottanta misure, per favorire l’attivazione di nuovi investimenti e l’espansione della base occupazionale.
La ricerca rileva 7 milioni e 329 mila italiani in viaggio per il ponte dell’Immacolata (di cui 5 milioni 471 mila maggiorenni e 1 milione 858 mila minorenni), in crescita del 6,1% rispetto allo scorso anno. I vacanzieri trascorreranno circa 3,2 notti fuori casa con una spesa per ogni membro della famiglia (comprensiva di trasporto, vitto, alloggio e divertimenti) che cresce dai 294 euro del 2016 ai 340 euro dell’anno in corso. Il giro di affari previsto corrisponde a circa 2,5 miliardi di euro (2 miliardi nel 2016). Per coloro che resteranno in Italia, in testa alla classifica tengono le località d’arte, seguite dalla montagna, dalle località di mare, di lago e dalle zone termali. Chi andrà all’estero invece, sceglierà come destinazione le grandi capitali, europee ed extraeuropee, e le località montane d’oltralpe. Quanto alla scelta della struttura ricettiva, il 25,2% preferirà l’albergo, registrando un incremento dell’8,2% rispetto allo scorso anno. In merito alla modalità di scelta della vacanza, è sempre più consolidato l’uso dei social media e della rete ed è in aumento il numero delle persone che pianificano il viaggio collegandosi on line direttamente al sito della struttura ricettiva.
I RISULTATI DELL’INDAGINE
IL “PONTE” IN ITALIA O ALL’ESTERO? – Saranno circa 7 milioni e 329 mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) in viaggio per il ponte dell’Immacolata. L’87,9% resterà in Italia mentre l’11,2% andrà all’estero.
LE LOCALITA’ PRESCELTE – Tra coloro che resteranno in Italia, il 37,7% prediligerà località d’arte, il 29,6% la montagna, l’8,8% andrà al mare, un 4,5% preferirà i laghi, il 2,9% le località termali.
VACANZE ALL’ESTERO – Per coloro che sceglieranno mete estere, le grandi capitali europee saranno le più ambite, con il 66,6% della domanda complessiva. Il 10,5% prediligerà località montane d’oltralpe, il 10,1% località di mare, il 9,8% le grandi capitali extra-europee.
DOVE ALLOGGIARE – La casa di parenti/amici sarà la struttura prescelta dal 31,7% dei viaggiatori, seguita a stretto giro dal 25,2% che sceglierà l’albergo, in decisa crescita rispetto al 2016 (+8,2%).
LA SPESA PER LA VACANZA – La spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 340 euro (contro i 294 euro del 2016), con un giro di affari di circa 2,5 miliardi di euro.
DURATA DEL SOGGIORNO – In media, ciascun viaggiatore trascorrerà circa 3,2 notti fuori casa (3,0 nel 2016).
IL TURISMO E LA RETE – Per ciò che riguarda la modalità di scelta della vacanza, il 58,9% degli intervistati utilizza i social media e la rete per decidere o quantomeno informarsi sull’offerta nelle diverse località, sui prezzi e sulle strutture di interesse. Il 29,2% ha prenotato la propria vacanza rivolgendosi direttamente alla struttura ricettiva, con un aumento rispetto al 28,2% registrato in occasione del ponte dell’Immacolata del 2016.
Aica- Confindustria alberghi
Considerando il dato di confronto tra il lungo week end legato alla prossima ricorrenza dell’Immacolata rispetto al ponte lungo dello scorso anno emerge, dall’indagine flash realizzata da Confindustria alberghi, un trend positivo per il settore alberghiero. Gli alberghi italiani vedono infatti un incremento delle prenotazioni sia della clientela domestica (+3,3% rispetto al 2016) sia di quella straniera (+4,5% rispetto al 2016). Il risultato è ancora più significativo alla luce del fato che, rispetto allo scorso anno, il calendario degli italiani ha un giorno di vacanza in meno. Sempre gettonate le città d’arte sia per gli stranieri che per gli italiani ma, tra questi ultimi, una buona fetta sceglierà di trascorrere questo week end presso le terme. Relativamente alla provenienza della domanda internazionale, si confermano ancora una volta primi i tedeschi seguiti dai francesi e dagli inglesi mentre, sul lungo raggio, oltre agli USA arrivano segnali incoraggianti anche da Cina, Giappone e Russia. Da evidenziare come il crescente andamento della domanda si rifletta sulle politiche dei prezzi, generandone un lieve aumento rispetto allo scorso anno (+0,7%). L’andamento positivo proseguirà, infine, per le prossime festività di Natale e Capodanno, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri (+3,2% rispetto alle festività natalizie del 2016) mentre rimane sostanzialmente stabile la domanda domestica (+0,4% rispetto alle festività natalizie del 2016).