ANSA) – MILANO, 21 MAG – Giuseppe Malaspina e gli altri
indagati nell’inchiesta della Procura di Monza che ha portato a
21 arresti per reati fallimentari e altri sono accusati di aver
predisposto atti “finalizzati a una apparente legittimità
formale” per sottrarre dalla massa fallimentare della Ideo, la
società di cui l’imprenditore era amministratore, le
partecipazioni nelle società proprietarie dell’hotel Gritti di
Milano e Ca’ Sagredo di Venezia.
Tra questi atti – è scritto nel capo d’imputazione – anche il
verbale di assemblea della Ideo in cui era stata deliberata la
cessione delle quote dell’hotel Ca’ Sagredo alla ‘scatola vuota’
Duomo, intestata a una collaboratrice di Malaspina. Per la
cessione della “partecipazione totalitaria nella società Ca’
Sagredo Hotel srl”, la società Duomo aveva pattuito 10mila euro,
peraltro mai versati nelle casse sociali, mentre il valore
stimato dalla curatela fallimentare era pari a oltre sette
milioni. Stessa operazione avvenne per la società Gritti srl che
gestiva l’omonimo hotel a Milano, ceduta dalla Ideo alla
Sant’Agostino srl, sempre riconducibile a Malaspina, per 51.840
euro mentre il valore stimato fu di oltre tre milioni. (ANSA).
L’hotel Ca’ Sagredo ha una gestione indipendente e disgiunta da quella legata ai beni del
geometra Giuseppe Malaspina“: lo precisa all’ANSA Lorenza Lain,
direttore dell’albergo veneziano, in relazione alla notizia che
tra i beni sequestrati dalle fiamme gialle nell’ambito
dell’inchiesta Domus Aurea c’è anche la struttura ricettiva
lagunare. “L’attuale gestione – sottolinea – fa capo a me e l’hotel è
pienamente operativo con un bilancio in attivo. I rapporti con i
curatori fallimentari – aggiunge – sono ottimi e vi è una buona
collaborazione al fine di mantenere la piena operatività e
l’autonomia dell’hotel”.(ANSA).