La Reggia di Caserta è un gioiello architettonico di valore mondiale. Negli ultimi anni il rilancio. Positivo lo sviluppo in Italia di una nuova cultura di management dei beni culturali che ha visto un’importante crescita di interesse, partecipazione e frequentazione dei siti museali. La sfida ora è consolidare e rilanciare quanto finora realizzato. Il laboratorio Caserta stimola indubbiamente la riflessione e il confronto, in un Paese – l’Italia – che dovrebbe essere sempre all’avanguardia nel mondo nei modelli di management della cultura e del patrimonio. Il Touring club ha promosso a Milano un interessante momento di dibattito. Di seguito la nota del Tci.
Mauro Felicori direttore uscente della Reggia di Caserta al Touring Club Italiano, intervistato da Ferruccio De Bortoli: «La tutela dei beni culturali non è in contrasto con la loro valorizzazione. Ma è una loro gestione oculata che permette di avere più risorse per la tutela.» «L’esperienza del Touring Club Italiano alla Reggia di Caserta ci deve ricordare come il volontariato privato possa essere sussidiario allo Stato. E penso che questa grande realtà culturale no profit possa giocare un ruolo importante come civil servant, secondo il modello inglese»
Milano, 5 ottobre 2018 – Si è svolto questa mattina nella storica sede del Touring Club Italiano l’incontro tra Ferruccio de Bortoli e Mauro Felicori sul tema della valorizzazione e della tutela del patrimonio culturale italiano. Nella conversazione e nel dialogo tra l’editorialista del Corriere della Sera e il direttore uscente della Reggia di Caserta sono emersi i temi più caldi relativi al dibatto tra conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico italiano. L’incontro, trasmetto in diretta Facebook per gli oltre 200mila iscritti alla pagina del Touring Club Italiano, è stato aperto dal Presidente del TCI Franco Iseppi: «Abbiamo fortemente voluto questo incontro nella nostra sede perché il compito dell’associazione che rappresento, insieme ai suoi soci, è quello di prendersi cura dell’Italia come bene comune affinché diventi più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente. Prendersi cura dell’Italia è la nostra ragion d’essere da 125 anni». Ferruccio De Bortoli si è interrogato sulle ragioni del pensionamento del direttore Felicori un anno prima della scadenza del contratto: «Sono sconcertato. Il risultato è che ora c’è un grande monumento statale che non si sa ancora a chi vada in mano tra 20 giorni» ha commentato senza mezzi termini Felicori. Le ragioni del successo della sua gestione della Reggia sono sotto gli occhi di tutti e sono un unicum come modello di gestione dei beni culturali «In pochi anni alla Reggia di Caserta abbiamo raddoppiato sia i visitatori che le entrate». Si guarda anche alle politiche culturali italiane passate e future, alla riforma Franceschini, a cui Felicori riconosce il merito di aver cercato nel mercato, invece che tra la casta, i venti direttori dei principali musei nazionali. De Bortoli pone poi l’accento sul tema principale, valorizzazione o tutela «Non è tutela contro valorizzazione, è una gestione della tutela dei beni culturali che permette di avere più risorse. Aumentando le entrate il museo aumenta i fondi per la conservazione del patrimonio.» Mauro Felicori conclude l’incontro toccando il tema, caro al Touring Club Italiano, delle aperture dei beni culturali grazie al lavoro dei volontari di Aperti per voi. «Penso che l’esperienza dell’apertura del Teatro di Corte della Reggia di Caserta grazie ai volontari del Touring Club Italiano ci debba ricordare come il volontariato privato possa essere sussidiario allo stato. E penso che una grande realtà culturale no profit come il Touring Club Italiano possa giocare un ruolo importante come civil servant, secondo il modello inglese».