Barolo sempre protagonista. Il Laboratorio Cuneo offre sempre motivi di interesse, soprattutto nel modno del vino, dell’ospitalità e dell’agroalimentare. Di seguito gli ultimi spunti di interesse
La prossima vendemmia di un cru di Barolo nello storico vigneto della tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba (Cuneo) ha l’ambizione di essere “la prima al mondo a emissioni zero di Co2”, con la prospettiva di stappare nel 2025 le prime bottiglie del nobile rosso piemontese “100% green”. Tra i filari nei possedimenti che furono di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, sono infatti entrati in azione i ‘trattori cingolati da vigneto’ di New Holland Agriculture con il motore alimentato a biometano realizzato da FPT Industrial (Cnh Industrial). Una propulsione che consente, in tutte le fasi della cura del vigneto, fino alla vendemmia, di utilizzare un motore green, “con le stesse prestazioni di un diesel”, è stato spiegato oggi in una videoconferenza. “A Fontanafredda abbiamo 120 ettari di vigneto biologico, due fitodepuratori, l’ultimo bosco naturale della Bassa Langa ed entro il 2021 tutta la tenuta sarà alimentare con l’energia prodotta dal biometano, nel segno del Rinascimento verde e dell’economia circolare”, ha detto Andrea Farinetti, figlio dell’imprenditore Oscar e da anni guida della tenuta Fontanafredda.
Le banche stanno sostenendo le produzioni di qualità. E’ avvenuto anche per il Brunello di Montalcino. Si riporta di seguito l’ultima nota relativa al Barolo e ai vini delle Langhe.
Si aggiunge un tassello importante alla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Consorzio di Tutela Barolo e Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Ai nastri di partenza la possibilità di convertire i vini più nobili del territorio in garanzia per ottenere nuovo credito in tempi rapidi. Nello specifico, un finanziamento a 5 anni, con un periodo di preammortamento, quanto occorre per far fronte alle difficoltà del settore, ristabilire un equilibrio finanziario in azienda e investire nella ripartenza. La Direzione Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo per sostenere l’iniziativa ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro. Il Consorzio è intervenuto fin dalle prime fasi, facendo da tramite rispetto alle effettive necessità delle cantine e anche in futuro avrà un ruolo attivo nell’iniziativa. L’operazione – tecnicamente una cartolarizzazione messa a punto dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking – permette alle aziende di accedere a un finanziamento pluriennale e continuativo a fronte dell’iscrizione in pegno delle ultime 3 annate di vino “atto” Barolo e delle ultime 2 annate di vino “atto” Barbaresco. Il valore della garanzia sottostante è calcolato sulla base del prezzo delle uve pubblicato dalla Camera di Commercio di Cuneo. L’operazione si basa sulla struttura giuridica del pegno rotativo non possessorio su prodotti agricoli e alimentari, secondo cui il produttore può disporre liberamente del vino dato in garanzia per tutti i processi di lavorazione e affinamento.