Appuntamento domani al Comune di Pompei per un primo bilancio dei progetti di digitalizzazione dell’area archeologica vesuviana, che vede mobilitati l’Unità Grande Progetto Pompei e le Pro Loco Unpli capofila Pompei Today. Nell’occasione fari accesi su SmartLand@Pompei, ovvero l’applicazione digitale lanciata mesi fa per la promozione dell’accoglienze nella cosiddetta Buffer Zone.
Come si legge in una nota UGP di febbraio 2025 la piattaforma digitale “SmartLand@Pompei – Open data per il Sistema Turistico Culturale Integrato” si è sviluppata attraverso ulteriori innovazioni progettuali con l’intento di accrescere le sinergie e “fare sistema” con gli stakeholders istituzionali operanti sul territorio della Buffer Zone.
Il primo periodo di sperimentazione ha, nel concreto, attestato la validità dell’iniziativa, raccogliendo l’adesione entusiastica di numerosi operatori economici privati che, attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni con l’Unità Grande Pompei, diretta dal Direttore Generale supporto attuazione programmi del Ministero della Cultura, Gen. CC Giovanni Capasso, hanno messo a disposizione degli utenti dell’app, le premialità offerte (concretizzatesi, nella maggior parte dei casi, in mirati sconti sulle prestazioni) volte a soddisfare il sistema dei crediti previsto dalla piattaforma.
In particolare, attraverso la creazione di un’apposita sezione dell’app Smartland@Pompei (già disponibile gratuitamente sugli store per dispositivi Android e iOS) e del sito web dedicato, il turista avrà la possibilità di conoscere gli “eventi” promossi dalle Istituzioni del territorio ricomprese nel Piano di gestione del sito Unesco 829 “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, e, in un secondo momento, previa specifica procedura di autorizzazione, anche quelli promossi da parte degli stakeholders privati.
Tale funzionalità consentirà di raccogliere, in un unico slot di immediata consultazione, tutte le iniziative di promozione turistica organizzate sul territorio (eventi di matrice culturale e naturalistica, religiosi, enogastronomici, ecc.) con il chiaro intento di intercettare l’interesse dei visitatori ed invogliarli a prolungare la loro permanenza nell’area vesuviana.