Digital marketing, la sfida zen di Jakala ai big mondiali della creatività

La creatività è un fiume carsico, che ha mille vite, percorsi e soluzioni. Si rinnova di continuo. Si contamina e si rigenera. Sempre uguale e mai identica. L’ultima suggestione arriva da una realtà d’avanguardia  ad alta vocazione tech, ma che ha radici antiche e profonde nel merchandising, protagonista di numerose e recenti acquisizioni. Di seguito un’ampia sintesi del progetto Sbam di Jakala come da comunicazione ufficiale.

Nasce SBAM, la creative agency superpowered by Jakala.
Jakala entra nella industry creativa con una nuova sigla indipendente pronta a competere
in prima linea nel mercato dell’advertising. Alla guida il Ceo Stefano Pagani.
Arriva SBAM (www.sbam.wtf), nuova agenzia creativa frutto dell’unione tra un team di
professionisti di lunga esperienza nel mondo creativo e Jakala, gruppo internazionale
leader nel marketing data driven. La nuova sigla ha un positioning basato sulla radical
simplicity, che vede la semplicità come forma più potente di comunicazione, e si distingue
sul mercato per la capacità di coniugare il talento creativo con le opportunità offerte dalla
Data Transformation e dall’AI, su cui Jakala gioca un ruolo primario a livello globale.
Più di 25 clienti attivi, 50 professionisti creativi tra branding, campagne, social,
influencer marketing e branded entertainment: sul mercato SBAM è appena nata
all’interno della business line Digital & Media di Jakala ed è il risultato di alcuni mesi di
lavoro interno per costruire una struttura solida, snella e ambiziosa, che ha riunito i
professionisti creativi già presenti, insieme a nuovi acquisti, frutto di una campagna di
recruiting che continuerà anche nei prossimi mesi.
Alla guida di SBAM nel ruolo di CEO c’è Stefano Pagani, già cofounder di The Big Now,
agenzia indipendente poi entrata nel mondo Dentsu, dove Pagani ha assunto prima la
carica di Ceo di The Story Lab e successivamente di Senior Vicepresident e membro
dell’executive board di Dentsu Creative. Al suo fianco, in SBAM, un board composto da
Samanta Giuliani e Jenny Nieri, entrambe nel ruolo di Managing Partner, e da Luca
Grelli, nel ruolo di Chief Creative Officer.
“Creare un’agenzia da zero è un’opportunità rara e rappresenta una grande garanzia di
eccellenza per un cliente. SBAM parte in grande, ma senza sovrastrutture: tutta
l’attenzione è stata focalizzata sull’identificare un dna di agenzia chiaro e perfettamente
rispondente alle esigenze attuali delle aziende. E cioè meno complicazioni e più voglia di
costruire valore reciproco abbattendo i muri tra agenzia e azienda” spiega Stefano
Pagani. “Con questa nuova sfida vogliamo dimostrare che è possibile
creare un’agenzia creativa agile, fresca, brillante ma che allo stesso tempo punti a
volumi importanti, a clienti strutturati e a sfide ambiziose. Jakala è il miglior partner
possibile per realizzare questo tipo di progetto: per quanto l’azienda oggi conti 520
milioni di ricavi e oltre 3mila dipendenti, la governance e la cultura rimane di tipo
imprenditoriale, il che concede visione di lungo periodo, velocità di azione e grande
affinità col mio modo di essere e di pensare”.

LA FILOSOFIA DI SBAM: LA RADICAL SIMPLICITY
La più alta forma di creatività oggi sta nella semplicità: ecco perché al cuore di SBAM
c’è la Radical Simplicity. Semplicità che non è mai banalizzazione, ma al contrario è
allenata capacità di ascolto delle audience, delle onde culturali, dei linguaggi dei diversi
canali, della cultura reale, pop, nella quale tutti viviamo immersi ma che a volte, chiuso
nelle slide, chi fa il nostro mestiere rischia di non riuscire più a vedere. Ecco perché in
SBAM, una delle skill fondamentali è proprio il saper coniugare il talento creativo da un
lato, con le componenti di data transformation ed AI, sulle quali Jakala è uno dei
player più credibili e competenti a livello globale.
“Siamo in un’epoca in cui il ruolo e la struttura delle agenzie creative sente la pressione di
un’Intelligenza Artificiale sempre più presente nei processi e nei desideri delle aziende. Le
risposte possibili alle necessità dei clienti sembrano infinite, c’è un tool per qualsiasi
esigenza. Ecco, per me è proprio in questo contesto che torna a emergere con chiarezza
il vero ruolo di un’agenzia creativa: in un mondo pieno di risposte, bisogna saper
portare al tavolo le domande giuste, e le professionalità adatte a porle” commenta
Samanta Giuliani, Managing Partner “E così l’Intelligenza Artificiale e il dato non fanno
più paura. Al contrario diventano alleati preziosi per rendere ancora più puntuale la
delivery e lasciare più spazio al vero valore aggiunto che un’agenzia creativa come SBAM
sa dare: il pensiero laterale, umano, e il dna imprenditoriale. Per fare non solo
comunicazione, ma vero e proprio business creativo assieme”.
MADRELINGUA IN CREATIVE BUSINESS
“Con la nascita di SBAM, Jakala diventa madrelingua anche in Creative Business,
completando la sua offerta consulenziale end-to-end e offrendo ai clienti un ingresso
preferenziale nel mondo del branding e dell’entertainment” – aggiunge Jenny Nieri,
Managing Partner – “Per noi quello della creatività non è un silos, o un verticale: è un
linguaggio, una grammatica che bisogna conoscere per saper parlare. A partire dal
processo stesso con cui viene sviluppato, tra agenzia e cliente, ma anche tra consulenza
e agenzia creativa. Meno etichette e sovra-strutture, più spazio alle idee, alla
contaminazione, alla voglia di ascoltare e di avere al tavolo punti di vista che possono
arricchire davvero il progetto, non semplicemente eseguirlo”.

LA CULTURA POP AL CENTRO DEL PENSIERO CREATIVO
E non a caso al cuore della Radical Simplicity c’è un’ultima parola chiave fondamentale:
la cultura – nella sua accezione più pop – che gioca un ruolo cruciale all’interno di SBAM:
“La nostra industry è troppo ripiegata su se stessa, e questo porta a un generale
appiattimento delle idee, cosa che allontana le persone dalla comunicazione dei brand. Il
fatto che la gente sia disposta a pagare un abbonamento premium per non essere
interrotta dalla pubblicità ci mostra quanto sia urgente rifocalizzare il ruolo del pensiero
creativo, spesso ancora fermo ad approcci TV-centrici pigramente replicati sui social, o
distratto da luccicanti ma futili premi di settore. Oggi più che mai dobbiamo ridare alla
creatività il suo vero significato di lateral intelligence, la sua vera funzione di business
problem solver” spiega Luca Grelli, Chief Creative Officer con una carriera creativa
internazionale che lo ha portato a Tokyo, New York e Amsterdam in agenzie leggendarie
come la W+K delle iconiche campagne di NIKE. “Barbie insegna: ridare alla creatività il
suo formidabile ruolo di acceleratore di business oggi passa inevitabilmente
dall’immergere i brand nella pop culture, nel pensare in termini di branded entertainment,
in cui i brand si lasciano contaminare da ogni tipo di linguaggio pop, dal cinema alla
musica, a tutto quanto diventa trend anche solo per un giorno”.

JAKALA E SBAM: HUMAN DRIVEN, AI POWERED
“Il rumore di fondo dato dal moltiplicarsi di tecnologie e data intelligence è destinato a
crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni. Guidare i clienti in una costellazione
così fitta di opportunità è e sarà sempre più sfidante –  conclude Stefano Pedron,
Global CEO di Jakala (nella foto) -. Penso che la contaminazione sia davvero la chiave per vincere
questa sfida: con la nascita di SBAM, Jakala riconosce nella creatività un ingrediente
fondamentale da integrare con la propria capacità riconosciuta nella gestione del dato e
dell’AI generativa. Il mix tra queste componenti, entrambe giocate ai massimi livelli, rende
la nostra struttura davvero unica sul mercato”.