Hotel gourmet: Niko Romito non mi convince, secondo me meglio Filippo La Mantia

Niko Romito goes global con Bulgari hotels. Porterà in Oriente la gastronomia tristellata italo-abruzzese, in salsa Marriott, il gigante mondiale del turismo cui il marchio Bulgari fa capo. Leggo il suo manifesto, ma francamente non mi convince più di tanto. Ma i cinesi apprezzeranno visto che si tratta di hotel a Shanghai e dintorni? Il successo è assicurato, non avrei dubbi, anche se andrà poi misurato in confronto agli altri hotel di lusso presenti sulla piazza, prima che capitali cinesi inizino a finanziare chef italiani, s’intende. La risposta alla domanda è scontata. Marriott promuoverà adeguatamente in loco l’esperienza gourmet da Bulgari. E ciò farà comunque bene al made in Italy. Leggo il manifesto, però, con il quale Romito spiega la sua filosofia gastronomica e lo trovo troppo fluido, a tratti ambivalente, come dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. E così mi viene in mente Filippo La Mantia, oste e cuoco, come si definisce, che ho conosciuto all’Hotel Majestic di Roma anni fa . Una proposta chiara, radici semplici e solide, gusto pieno. Verrebbe quasi da dire cucina on the roads, motociclistica. Diretta. Con vista piena sul paesaggio e libertà. In questo caso la Sicilia o l’Italia. Con quella ambivalenza di gusto, quelle sfumature che una cultura di mezzo, metafisica, come la siciliana sa offrire. Opinioni personali, naturalmente.  Non a caso propongo una foto del ristorante di La Mantia a Milano, che ritengo emblematica, foriera di provocazione e riflessione.

  • Fulvio |

    Hai ragione.
    Filippo “Gioia” Lamantia e’ perfetto per te.

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