Ufficiale e gentiluomo o archeologo e incursore? Stavolta propendiamo per la seconda parte. È infatti partito il programma di addestramento di sicurezza dei primi 14 funzionari civili del Mibact su una aliquota di 60 d’intesa tra i carabinieri e la Scuola Sant’Anna di Pisa che ha un ruolo chiave nell’ambito dei progetti per aree di crisi. Il 19 a Bruxelles si decideranno modi, tempi e luoghi di impiego. Quattro giorni di addestramento a cura dei carabinieri del Tuscania nel polo di Livorno che vede anche la presenza delle forze speciali del Gis. Agguati, conflitti a fuoco, esfiltrazioni, momenti di pressione psicologica ma anche capacità di base a rapportarsi agli ordigni esplosivi. Tutti fattori di rischio in aree di crisi per gli operatori della cultura abituati a lavorare in campagne di scavo, nei musei o nelle biblioteche. Ci si abitua al crepitare della mitraglia, alle guardie dei campi tendati o a sapersi muovere durante  interventi a capacità militare specialistica. Ai funzionari civili, appositamente addestrati, dovrebbe poi aggiungersi una aliquota di militari dei Carabinieri che si occupano della tutela del patrimonio artistico.  Irina Bokova, segretario generale Unesco, ha fretta. Dopo la liberazione di Palmyra e con il consolidamento della stabilizzazione in una parte consistente della Libia la difesa del patrimonio culturale è diventato fattore chiave per la gestione delle cosiddette attività post conflict. Ossia messa in sicurezza e difesa del patrimonio come fattore di rilancio della società civile.  E l’Italia ancora una volta è in prima fila.