Turismo, cultura e spettacolo: miscela effervescente e poi in Italia non ci si annoia mai, si dice in genere all’estero. Nel mentre le acque della musica sono agitate dalle crisi di Maggio fiorentino, Arena di Verona e Petruzzelli di Bari – tanto per citare solo alcuni dei casi che tengono banco – si apre il dossier del decreto Fus.
Di seguito la nota Ansa sul tema e sulla posizione del ministro Dario Franceschini.
“Se c’è una sentenza del Tar che annulla il decreto, naturalmente noi ci attiveremo al Consiglio
di Stato con tutte le cose che si devono fare per chiedere che venga modificata quella sentenza”Lo ha detto il ministro dei
Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini a proposito della sentenza del Tar del Lazio che annulla il decreto che
regola la distribuzione dei 407 milioni di euro l’anno del fondo unico dello spettacolo (Fus). “Nell’immediato abbiamo fatto una riunione stamattina 30 giugno alle 8.30,
– ha proseguito il ministro – non ci sono molte possibilità di scegliere: il direttore generale bloccherà i finanziamenti
perché il decreto è già annullato da una sentenza esecutiva quindi se non c’è un cambiamento in Consiglio di Stato vengono
purtroppo bloccati i finanziamenti, anche quelli in corso di pagamento. Quando ci sono 120 ricorsi si può anche immaginare che se un
ricorso viene accolto produce degli effetti, non è che i ricorsi sono delle dichiarazioni di principio” ha aggiunto. Franceschini dichiarandosi “fiducioso, perché ci sono ottime
ragioni che l’Avvocatura sosterrà in Consiglio di Stato”.
Di seguito l’AdnKronos con la presa di posizione 5Stelle.
“Come volevasi dimostrare: il Tar del Lazio ha bocciato il meccanismo previsto nel decreto ministeriale per la distribuzione dei finanziamenti statali del Fus. Un decreto calato dall’alto, che porta la firma dell’ex direttore generale per lo spettacolo dal vivo Salvatore Nastasi, e che introduce un sistema basato su un algoritmo per stabilire quali associazioni possono beneficiare dei fondi pubblici e quali no, un sistema inconcepibile che di fatto ha portato alla chiusura di numerose realtà culturali, soprattutto quelle più piccole e periferiche, ma innovative – affermano i parlamentari M5S in commissione Cultura commentando la sentenza del Tar del Lazio che annulla il decreto Franceschini di ripartizione dei fondi Fus allo spettacolo dal vivo -. Il M5S da subito ha denunciato con forza il decreto, dando voce alle proteste del mondo della cultura, della danza e del teatro contro l’ennesima riforma ispirata al principio dei grandi numeri, che penalizza e svilisce la qualità, concepita in totale assenza, o meglio spregio, del necessario confronto e coinvolgimento con gli operatori del mondo della cultura».