Confesso che sono un appassionato amante del Campari. Non potrei farne a meno a lungo. Entusiasmante la mostra Bittersweet Symphony allestita all’insegna della polisensorialità, un percorso che abbraccia storia, gusto, costume ed esperienza. Così com’è l’esperienza del Campari che, mantenendo pressochè inalterata la sua personalità, ha segnato la storia del gusto e della comunicazione nel nostro Paese
Di seguito la nota sul progetto.
Galleria Campari presenta “Bittersweet Symphony”, un’esposizione sensoriale interattiva che coniuga le arti figurative con altre discipline, dalla musica al cinema, passando per la moda e l’alta profumeria, in un percorso che coinvolge i cinque sensi, alla scoperta delle due anime che convivono armoniosamente nel Campari: la Dolcezza e l’Amarezza.
La mostra occuperà gli spazi espositivi di Galleria Campari negli Headquarters del Gruppo ed è curata da Marina Mojana, direttore artistico di Galleria Campari, e da Fabrizio Confalonieri, Studio Cree. Sarà aperta gratuitamente al pubblico fino al 22 dicembre 2016.
Il percorso è concepito come un itinerario lungo un arcipelago di isole sensoriali, con sette differenti momenti che pongono il visitatore nelle condizioni di effettuare una scelta tra opposti, in un viaggio alla scoperta di se stesso che è un’esperienza immersiva, nella quale non gli sarà chiesto solo di osservare, ma anche di toccare, utilizzare l’olfatto, ascoltare e gustare.
La mostra, attraverso il connubio tra arti e alto artigianato, che costituisce uno dei segreti della dolce vita italiana, rende il visitatore protagonista di una esperienza che cattura tutti i sensi: lo sguardo tramite l’arte contemporanea, il cinema e il costume; l’udito con molteplici generi musicali; l’olfatto mediante raffinati profumi artigianali; il gusto con piccole degustazioni per il palato, e il tatto con differenti materiali da “esplorare”.
Il percorso inizia infatti con un’area dedicata alle sensazioni tattili, lasciando che la pelle, prima ancora della vista, diventi lo strumento principe per conoscere il mondo.
La mostra prosegue con una sezione dedicata al piacere per gli occhi che riunisce opere site-specific di arte contemporanea, commissionate da Campari e create da quattro artiste, chiamate dalla curatrice Marina Mojana a interpretare il concept “dolce e amaro” della mostra con svariati materiali: i tessuti resinati per Johanna Wahl (1961, Immenstadt, Germania); la garza di Roberta Savelli (1969, Giussano); la ceramica di Adriana Albertini (1972, Brescia); la carta di Iaia Filiberti (Milano).
Realizzata in collaborazione con il music teller Federico Sacchi, l’area dedicata all’udito propone invece tre diverse esperienze musicali fruibili con appositi dispositivi sonori, abbinati a tre celebri abiti di scena, rigorosamente rossi, selezionati in collaborazione con l’Archivio della Fondazione Cerratelli di San Giuliano Terme – e scelti in sintonia con la musica.
L’olfatto sarà coinvolto attraverso due installazioni olfattive create con la maison artigianale Uèrmì che propone due fragranze dalle note dolci-amare scelte appositamente dalla casa profumiera per “Bittersweet Symphony”.
Il percorso prevede anche un’area cinema in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana presso MIC – Museo Interattivo del Cinema, con una selezione di celebri scene tratte da film particolarmente significativi per la storia della Settima Arte. Nel contesto dell’esperienza cinematografica sarà proposto un momento di degustazione di alcune varietà di cioccolato, offerte in collaborazione con la prestigiosa cioccolateria Piemontese Venchi: il dolce e l’amaro, esperiti con il senso a loro più consono, quello del gusto.
Il gusto è protagonista anche dell’ultima sezione, all’interno della quale si potrà assaporare un caffè scegliendo tra miscele di diversa intensità e carattere, selezionate da Lavazza, facendosi ispirare da due star del cinema americano.
Durante il percorso il visitatore sarà chiamato a esprimere delle scelte, in base alle sue preferenze, che gli consentiranno di accumulare un punteggio finale col quale, al termine della visita, potrà scoprire il proprio profilo di personalità: Extra Bitter, Bitter, Sweet o Extra Sweet, appositamente delineato per il progetto dal gruppo di semiotici Squadrati e dall’agenzia Break_Fast.
A coronamento dell’esperienza vissuta in mostra, dopo aver scoperto la sua “natura”, il visitatore riceverà le suggestioni per i migliori cocktails, abbinati ai diversi caratteri, che meglio esprimono e identificano il suo modo d’essere e caratterizzano il momento aperitivo, elaborate in collaborazione con Campari Academy.
La mostra prosegue all’esterno di Galleria Campari con la proiezione di otto film a tema “Dolce e Amaro” in tabellone al MIC – Museo Interattivo del Cinema di Viale Fulvio Testi a Milano (programma in allegato).
“Bittersweet Symphony” è un progetto che, attraverso l’esplorazione della poetica degli opposti, ne descrive la convivenza in armonia ed equilibrio, creando – come nel Campari, che unisce dolce e amaro – una terza, diversa essenza, migliore delle due da cui è nata.
Con questa iniziativa, Campari stringe ancora di più il rapporto storico che lega il marchio italiano all’arte e alla cultura. Un legame che parte dagli albori del secolo scorso – con le collaborazioni con artisti e designer che hanno fatto la storia dell’arte – e culminata nel 2010 con l’apertura di Galleria Campari a Sesto San Giovanni, nell’edificio che fu il primo sito produttivo del gruppo. Un museo aziendale interattivo che nel maggio 2016 si è aggiudicato una menzione speciale da parte della giuria del Premio Gavi – La Buona Italia per il miglior progetto dedicato al settore agroalimentare italiano in relazione alle arti e alla cultura.