Contratto Confindustria-sindacati per il turismo: 88 euro di aumento medio per 200 addetti

È  stato firmato oggi a Roma – si legge in una nota – tra Federturismo Confindustria, Confindustria Alberghi e le Organizzazioni Sindacali di Filcams, Fisascat e Uiltucs l’accordo di rinnovo per il contratto nazionale di lavoro Industria Turistica, che rappresenta il settore alberghiero e l’intera filiera turistica.

L’accordo, tenendo conto della gravissima crisi che ha attraversato il settore, non prevede alcuna una tantum, ma un adeguamento salariale di 88 euro al livello medio, di cui 6 euro come anticipo sui futuri aumenti contrattuali – in linea con l’inflazione reale registrata nel periodo 2013 2018 – da erogarsi in 3 tranches di cui l’ultima a gennaio 2018.

Tenuto conto degli oltre 4 anni durante i quali a causa della crisi, non sono stati erogati aumenti, le parti hanno convenuto di prevedere una prima tranche da erogarsi già dal mese di novembre.

Inoltre, in considerazione del trend particolarmente negativo, per il comparto “imprese di viaggio e turismo e congressi” si è stabilito di introdurre una diversa decorrenza delle tranches che tiene conto delle specifiche esigenze di tali aziende.

Il rinnovo, grazie ad un sistema ormai maturo di relazioni industriali, ha individuato soluzioni sia nell’interesse dei lavoratori che delle imprese.

Da un punto di vista normativo l’accordo infatti, oltre che confermare il concetto di stagionalità in senso ampio, punta su un sistema di “buona flessibilità” innovando e uniformando al jobs act alcuni istituti fondamentali per il settore, come il lavoro a tempo determinato e il contratto di somministrazione a termine, resi anche più fruibili per le aziende.

Inoltre, in linea con i recenti interventi del legislatore in materia di welfare negoziale, sono stati confermati gli istituti dell’elemento di garanzia retributiva, del premio di risultato, nel contempo potenziando lo strumento dell’assistenza sanitaria integrativa.

L’accordo, avvenuto in vigenza del testo unico sulla Rappresentanza di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, riprende ed amplia infine alcuni aspetti dell’accordo interconfederale in materia di RSU e diritti sindacali, rimandando ad una successiva fase di stesura la piena armonizzazione del testo contrattuale con l’accordo di sistema.

La valutazione Filcams-Cgil.

Buone notizie per gli oltre 200mila addetti dell’industria turistica italiana alle dipendenze delle grandi catene alberghiere dei tour operators. A 42 mesi dalla scadenza,
dopo diverse iniziative di mobilitazione e sciopero, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs hanno siglato l’accordo di rinnovo con le associazioni imprenditoriali del comparto
Federturismo e Aica Confindustria Alberghi.
L’intesa, valida fino al 31 gennaio 2018, interviene sul trattamento economico stabilendo un aumento economico medio di 88 euro a regime suddiviso in tre tranches a partire dalla retribuzione del mese di novembre 2016 con 48 euro, ulteriori 28 euro ad agosto 2017 e 12 euro a gennaio 2018 per il personale alle dipendenze delle grandi catene alberghiere, dei pubblici esercizi, delle aziende turistiche all’aria aperta, delle strutture portuali, degli stabilimenti balneari e dei parchi; di 38 euro a novembre 2016, 40 euro a novembre 2017 e 10 euro a gennaio 2018 la cadenza delle tranches per il personale dipendente dei tour operators. Aggiornate anche le tabelle economiche del lavoro extra e di surroga.
Il nuovo contratto nazionale mantiene e conserva inoltre le previsioni normative del precedente Ccnl sull’organizzazione del lavoro, sui permessi, sul trattamento economico della malattia e sugli automatismi contrattuali
riferiti agli scatti di anzianità, contemplando il rafforzamento della contrattazione di secondo livello territoriale ed aziendale attraverso l’aggiornamento dell’elemento economico di garanzia fino a 186 euro, e il potenziamento della bilateralità di settore e del welfare contrattuale riferito all’assistenza sanitaria integrativa.
Sul mercato del lavoro l’intesa stabilisce il tetto massimo del 20% sul ricorso al lavoro a tempo determinato e del 18% per il contratto di somministrazione a tempo determinato.
Per le organizzazioni sindacali nazionali di categoria si tratta di un risultato importante che premia la tenacia e la responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori, dei delegati e delle federazioni sindacali territoriali.
«Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs esprimono soddisfazione per un risultato negoziale non scontato, ottenuto con fatica e grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e lavoratori, che saranno ora chiamati ad
esprimersi nel merito della sintesi raggiunta nelle assemblee di consultazione che si terranno nelle prossime settimane nei luoghi di lavoro» si legge in un comunicato sindacale unitario diramato nei luoghi di lavoro.
«Si tratta di un ulteriore importante passo verso la “normalizzazione” di un settore che ha vissuto una stagione difficile e inedita da un punto di vista della contrattazione nazionale» prosegue la nota congiunta.
Le tre sigle auspicano infine «che questo rinnovo possa rappresentare un precedente – che si aggiunge al rinnovo siglato nel 2014 con le associazioni imprenditoriali Federalberghi e Faita Confcommercio – utile ad invertire una
pericolosa tendenza in uno dei più importanti e strategici settori della nostra economia, il turismo, che vede ancora interi comparti, a partire da quello dei pubblici esercizi, privi di un contratto collettivo nazionale di lavoro».