Caos al Maggio musicale di Firenze: Bianchi se ne va, Franceschini riveda la legge Bray, la lirica trema

E’ caos a Firenze in questi giorni per l’uscita (non senza aspre polemiche) di Francesco Bianchi soprintendente del Maggio musicale (nella foto l’Idomeneo di Mozart da www.operadifirenze.it . Polemiche sui progetti, timori per l’indebitamento che supererebbe i 60 milioni, limiti dell’intervento della legge Bray. Tremano le altre Fondazioni musicali, a partire da quella dell’Area di Verona, ancora in una fase di passaggio, in attesa anche in questo caso che si acceda pienamente alla Bray. A Verona il commissariamento Fuortes non ha evitato definitivamente tensioni finanziarie, licenziamenti, drastico ridimensionamento del personale artistico. Gli spettacoli sono salvi? Ma a che prezzo. E soprattutto: lo strumento della legge Bray funziona appieno? Credo che il ministro Dario Franceschini debba avviare un cantiere per dare una soluzione forte ai nodi della musica, della lirica, asset fondamentali dell’Italia. Che figura ci facciamo? Dovremmo essere un Paese laboratorio, dare lezioni agli altri. Invece siamo sempre in affanno. Serve un rapporto diverso tra pubblico e privato. Serve un ruolo diverso per i privati. Servono meccanismi che rendano auto-sostenibili i poli musicali che costituiscono una grande attrattiva turistica e culturale verso l’Italia.   Facciamo in modo che i grandi investitori globali credano nella musica italiana.