Iniziano le proposte per Carnevale. Di seguito la nota del Trentino su interessanti percorsi che mescolano suggestioni gourmet e interesse etnografico rivolto in particolare alla cultura ladina (nella foto il Carnevale ladino in Val di Fassa, foto di Daniele Lira).
Maschere e costumi dei più bizzarri, sfilate di carri allegorici, scherzi, lanci di coriandoli, musica e l’immancabile profumo dei dolci tipici – grostoi e frittelle su tutti – e del vin brulè che pervade le strade e le piazze di numerosi paesi. Anche in Trentino è tempo di Carnevale. E in alcune valli questo periodo si carica di significati ancestrali, le cui origini si perdono nel tempo e le cui rappresentazioni evidenziano lo stretto rapporto fra l’uomo, gli elementi e i cicli della natura, soprattutto attraverso le originali figure e i personaggi che li animano. Ecco alcuni degli appuntamenti più originali. Tra i più scenografici c’è il Carnevale Ladino, nel suggestivo scenario delle Dolomiti della Val di Fassa, in programma dal 17 gennaio al 13 febbraio, con le tradizionali “mascherèdes”, spettacoli satirici nella lingua locale, le sfilate di “Bufòn”, “Marascons” e “Lachè” che indossano le tipiche maschere di legno realizzate dagli artigiani della valle. Nel paese di Valfloriana in Val di Fiemme, il Carnevale delle Alpi in calendario il 10 febbraio proporrà un lungo corteo di personaggi con caratteristiche maschere lignee e costumi sgargianti, itinerante da una frazione all’altra, fino al momento finale nella piazza di Casatta. Non mancheranno deliziose degustazioni di originali piatti tipici nelle “poste” di ogni frazione. Oltre ai colorati “Matoci” prenderanno parte al corteo gruppi in costume dalla Val d’Aosta, dalla Valle di Mocheni, da Alba e Penia in Val di Fassa. Il Carnevale di Grauno in Val di Cembra, in programma dal 9 al 13 febbraio, rappresenta un vero e proprio filo diretto con epoche passate. È un rito animato dai giovani del paese e che culmina il martedì grasso con l’accensione del grande albero, elemento di antichi riti precristiani di propiziazione e di fecondità. Questo momento conclusivo è preceduto da un complesso rituale che prevede il prelievo del pino dalla montagna soprastante, il suo trascinamento in piazza, la rappresentazione di una commedia con la “condanna” dell’ultimo maschio andato sposo, fino al battezzo del pino e quindi l’innalzamento del maestoso albero nella “Busa del Carneval”. Il Carnevale asburgico di Madonna di Campiglio dal 12 al 16 febbraio, permette invece di rievocare i fasti e lo spirito dell’epoca che vide la principessa Sissi e l’imperatore Francesco Giuseppe soggiornare nella località, proiettandola nell’elite delle destinazioni del turismo alpino più di moda. Momento clou di questo appuntamento il Gran ballo imperiale nello splendido Salone Hofer, fra dame e principi asburgici in splendidi abiti e gli immancabili valzer.