Oggi si celebra il World turtle day, ovvero la Giornata mondiale della tartaruga marina. L’Italia è in prima fila. Rio Mare (gruppo Bolton) ha da anni investito a sostegno dei centri di salvataggio delle tartarughe e il bilancio è largamente positivo. Negli ultimi 4 anni, sono state recuperate 64 tartarughe Caretta caretta – grazie alla partnership di Rio Mare con l’Area Marina Protetta Isole Egadi (A.M.P.) e che quasi tutte, grazie all’intervento di equipe specializzate, hanno raggiunto la completa riabilitazione dopo esser state ferite o trovate in difficoltà, a causa di ingestione di plastica, ami e lenze da pesca, o interazioni con rifiuti galleggianti o impatti con barche.
Le tartarughe salvate – si legge in una nota – sono state recuperate in condizioni difficili e soccorse nel “Centro di Recupero di Tartarughe Marine” a Favignana; Rio Mare ha supportato negli anni questa oasi felice per questa specie animale, tramite l’acquisto di materiale tecnico (come tags satellitari, vasche per il recupero delle tartarughe e materiali per le aule didattiche), tanto da aver permesso all’iniziale Centro di Primo Soccorso di essere ampliato fino a diventare un modello unico nel suo genere di Centro di eccellenza, anche grazie alla collaborazione tra Area Marina Protetta Isole Egadi, Rio Mare e varie ONG. Questo ha permesso all’equipe specializzata del centro, non solo di fornire assistenza diagnostica e chirurgica alle tartarughe che lo necessitano, ma di poter controllare anche la loro degenza e seguire, passo passo, tutte le fasi della guarigione, fino alla riammissione in libertà in piena salute.
La collaborazione tra Rio Mare e l’Area Marina Protetta Isole Egadi è iniziata nel 2015 ed è una delle prime di questo genere per durata e investimento realizzata da privati in Italia, volta a salvaguardare la biodiversità e a favorire una gestione sostenibile delle risorse naturali delle Isole Egadi. Il Centro di Recupero di Tartarughe Marine è solo uno dei progetti nato dalla collaborazione con l’AMP: la partnership prevede ancora sia il posizionamento di dissuasori anti pesca a strascico illegale per tutelare la Posidonia oceanica che la gestione dell’Osservatorio della Foca Monaca, rarissimo mammifero marino, nel Castello di Punta Troia a Marettimo.
Una volta guarite le tartarughe vengono ricondotte in acque sicure grazie all’aiuto degli operatori del centro e alcune di queste vengono munite di un tag satellitare ideato dall’Università di Pisa – Dipartimento di Biologia e finanziato da Rio Mare, chiamato “Marine turtle tracking”. Questo sistema consente di “curiosare” tra i tragitti delle tartarughe e di continuare il monitoraggio da remoto degli esemplari curati presso il Centro e di conoscerne i percorsi, le tappe e i chilometri percorsi, oltre che di approfondire la conoscenza della specie e le sue abitudini.
E’ il caso di Rita, una femmina di Caretta Caretta di 26 anni, con una lunghezza di 62,5 cm e un peso 26kg che vanta il primato di maratoneta del Centro. Grazie al monitoraggio costante del suo spostamento dall’agosto del 2018 tramite il tracker “Iridium”, dotato di una tecnologia innovativa di GPS portatile più piccola e leggera rispetto agli altri tracker e quindi meno invasiva, sappiamo che in totale ha percorso circa 12.500 km: ed è proprio vero che chi va piano, va sano e va lontano, infatti Rita non solo ha girato in lungo e largo il golfo del Mar Tirreno, ma non ponendo limiti alla sua curiosità, è riuscita a toccare le coste della Tunisia e dell’Algeria, mantenendo una velocità media costante di circa di 0.8 km/h.
Di seguito il video della liberazione di Rita.