Boom dello smart working causa Coronavirus. Uffici vuoti, mezzi pubblici deserti e distanziamento assicurato. ma anche una grande opportunità per l’industria delle vacanze. Si apre quindi, per le destinazioni turistiche e gli imprenditori dei servizi – soprattutto quelli delle affittanze turistiche – un nuovo mercato: quello dei “cambio vita con lo smart working”. Si tratta di potenziali clienti i quali diventano i nuovi villeggianti e che hanno, di base, una sola primaria esigenza: un servizio di connessione internet di alta qualità. “Considerando che attualmente gli smartworker sono circa
1,8 milioni e che la quasi totalità di loro rientrerà fisicamente sul posto di lavoro solo a partire da settembre – afferma Massimo Feruzzi, amministratore di Jfc e responsabile della ricerca (che ha considerato anche 2mila interviste a lavoratori smart e non) – si prevede che ben il 23,6% di questi lavorerà da remoto scegliendo però di “soggiornare” in una località turistica. In sostanza, saranno circa 424.800 gli smartworker che si sposteranno da casa, nella quasi totalità dei casi con famiglia al seguito, per soggiornare in media 42 giorni nella località turistica prescelta. Questo fenomeno genererà, nell’estate 2020, un valore
economico imponente, pari a 1,3 miliardi almeno”. E in effetti dalla Puglia (Monopoli) ai Caraibi (Barbados) – tanto per fare qualche esempio – gli operatori più smart hanno subito colto l’opportunità. Ma dove vanno gli smartworker? “Emerge che la quota maggiore di coloro che hanno puntato su una località di vacanza sceglierà una località balneare (43%), ma molti
saranno anche coloro che, invece, prediligeranno una località di montagna (31,1%) – sottolinea Feruzzi -. A seguire, una quota pari al 9,1% dei rispondenti sceglierà una località culturale e/o città d’arte, mentre è pari al 7,9% coloro che opteranno per una località di collina/appennino o campagna. Infine, vi è una quota minore di smartworker italiani che si sposteranno in località termali e del benessere – pari al 5,3% dei rispondenti – o presso le località di lago (3,2%)”.
Tra le Regioni con offerte più orientate al “workation” emerge – per il comparto balneare – la Puglia, seguita da Sardegna, Sicilia, Calabria e Toscana; nel comparto montano vince il Trentino Alto
Adige, seguito da Valle d’Aosta, Abruzzo, Veneto e Lombardia. Prendendo invece come riferimento le destinazioni con offerte più “workation” vince – per il comparto balneare – la località di
Villasimius in Sardegna, seguita dalla siciliana Taormina e dalla toscana Isola d’Elba. Nelle Top 10 mare si collocano anche Scilla, Cesenatico, Orosei e Monopoli. Con focalizzazione al comparto montano, vince la trentina Molveno, seguita dalla veneta Asiago e dalla lombarda Bormio. Seguono poi, nella Top 10, Bardonecchia, San Vito di Cadore, Courmayeur e
Roccaraso. Poi, ancora, l’Abetone, San Candido e Folgarida.