Fasano terra di ulivi secolari, resort di lusso e civiltà delle Lame, così come Monopoli. Civiltà delle Lame: parliamo di insediamenti rupestri sviluppatisi nei secoli sfruttando grotte e cavità della dolce roccia calcarea segnata in milioni di anni dal corso dell’acqua. Tra Fasano e Monopoli, in Puglia, le Lame sono numerose ed altrettanti sono gli insediamenti umani con tanto di chiesette di stile bizantino scavate nella roccia, fosse granarie, resti di abitazioni, ricoveri per animali. La Fondazione Melpignano promozza da Marisa Lisi Melpignano ha sede presso la Masseria San Domenico, nucleo originario del polo turistico a cinque stelle che raggruppa anche Borgo Egnazia, Masseria Cimino, il Beach resort e il Golf club San Domenico lungo la costa di Savelletri. La Fondazione ha dedicato il suo impegno alla civiltà rupestre – come spiega il direttore Giuseppe Donvito – con particolare riguardo per la conservazione della Lama D’Antico che custodisce una spettacolare chiesa oggetto di un recupero oltre che di una emozionante dimostrazione scenografica con l’utilizzo di moderne tecnologie della luce.
Sempre in territorio di Fasano la Fondazione cura le chiese rupestri di San Giovanni e San Lorenzo con spettacolari affreschi di epoca bizantina tra cui non manca la devozione a San Nicola da Mira oltre al Pantocratore.
Ma la novità di grande interesse riguarda l’insediamento sacro millenario di Seppannibale. Si tratta di un’area adiacente alla Masseria rinascimentale che ha avuto tra ì proprietari quel Giuseppe Annibale Indelli da Monopoli da cui trae il nome. Il sito è stato donato a suo tempo da un discendente della famiglia Calefati all’Istituto sostentamento del clero. La Fondazione Melpignano si occuperà della chiesa romanica (nella foto) che insiste su un’area sacra millenaria tutta ancora da studiare. La visita è indubbiamente emozionante, nel pieno della campagna pugliese, ai piedi di una imponente masseria.
La chiesa ha una architettura assai originale a doppia cupola con affreschi diffusi in discreto stato di conservazione, ancora oggi meta di interesse religioso. Alla base della costruzione in pietra che ricorda insediamenti bizantini nel cuore di Istanbul, il recinto sacro di epoca preromana delimitato da pietre, nel quale sono state rinvenuti i resti di sacrifici animali rituali. L’area è vasta circa un ettaro e tutta da investigare. Promette rivelazioni di estremo interesse sulle stratificazioni di cultura materiale in una zona densamente abitata da millenni.