Coldiretti denuncia il disastro dell’agricoltura pugliese. Non solo xilella: lungaggini burocratiche e conflittualità locali hanno quasi bloccato i fondi europei e quindi gli investimenti. Di seguito le note di agenzia.
L’Unione europea concede per la seconda volta una deroga alla Regione Puglia per non perdere i 95 milioni di euro non spesi al 31 dicembre 2021, condizionandola a slot temporali categorici di spesa per monitorare l’evoluzione nella erogazione delle risorse comunitarie per lo sviluppo rurale in Puglia, secondo quanto precisa Coldiretti Puglia, ringraziando “la Commissione Europea per la deroga concessa e anche il pressing dei deputati pugliesi all’Europarlamento che hanno sostenuto con forza la richiesta avanzata dalla Regione Puglia per non perdere le risorse Ue del Piano di sviluppo rurale 2014-2020”. Nella lettera di risposta agli eurodeputati Fitto e De Castro, ricorda Coldiretti Puglia, “il commissario europeo per l’agricoltura Janusz Wojciechowski aveva già anticipato la posizione della Commissione Europea che ravvisava sulla spesa del Psr Puglia 2014 – 2020, al netto dell’emergenza pandemica causata dal Covid 19 ‘una questione più strutturale relativa alla realizzazione della programmazione che richiede sforzi da parte delle autorità per evitare che questa situazione si ripeta nei prossimi anni'”. “Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe stato in questo momento inaccettabile – dichiara il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia – considerato lo scenario di crisi aggravato dall’emergenza Covid, un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse ad investire e a lavorare in agricoltura”. Ad oggi risultano erogati 674 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva di 1,6 miliardi: burocrazia, errori di programmazione, contenziosi hanno spinto l’Amministrazione regionale pugliese “ad un approccio prudente che, però, ha avuto inevitabili ripercussioni sull’avanzamento della spesa” rileva Coldiretti.
“Anche questa volta, come sempre, offriremo il massimo della collaborazione per individuare le soluzioni più appropriate – aggiunge Muraglia – per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo sia recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica”, conclude. “La Puglia ha speso solo il 41,4% delle risorse del Psr Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia – con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale che si attesta su oltre il 58% e del 62% della spesa a livello comunitario. E’ mancata finora una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi, come stigmatizzato dalla stessa Commissione Europea, e risolvere le criticità di attuazione – insiste Coldiretti Puglia – con la beffa subita dagli imprenditori agricoli che non hanno potuto investire ed il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato a finanziare solo il 20% delle domande presentate dai giovani under 40”. Per Coldiretti Puglia “è essenziale procedere con tutte le verifiche utili per evitare ulteriori ricorsi e spendere le risorse in modo fluido e senza ulteriori intoppi, scongiurando di far perdere ulteriori risorse vitali all’agricoltura pugliese e soprattutto competitività alle imprese agricole della Puglia. Dall’analisi dei dati sullo stato di attuazione del Psr Puglia 2014-2020 emergono forti criticità, perché la Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse PSR – conclude Coldiretti – ed è l’ultima nella spesa delle risorse pubbliche”.