Interessante iniziativa che riguarda l’eccellenza dell’enologia italiana, il Brunello di Montalcino. Di seguito le note pubblicate dalle agenzie di stampa
Ansa. Dal 2006 al 2019 le aziende del vino Brunello di Montalcino hanno fatto registrare una crescita del valore aggiunto dal 39% al 42%. Cresciuto anche il patrimonio netto dal 37% al 63% e, allo stesso tempo, la riduzione dei debiti finanziari, dal 45% al 23,4%.
Lo rivela uno studio realizzato da Banco Bpm e presentato nel Museo Tempio del Brunello a Montalcino (Siena) in occasione di un convegno sulle opportunità del Pnrr del distretto del Brunello. Secondo lo studio, l’analisi dei bilanci rivela una capacità del distretto di affrontare con successo le stagioni più difficili, con una presenza decisiva sui mercati internazionali, con l’export che si attesta attorno al 65%.
Performance, quelle delle aziende produttrici di Brunello, che spiccano anche nel confronto medio delle imprese italiane del vino. Sulle stesse voci di bilancio, secondo l’analisi di Banco Bpm, il valore aggiunto a livello nazionale registra valori dimezzati (meno del 19%), mentre il patrimonio netto delle aziende tricolori sfiora il 41%, con i debiti finanziari a oltre il 32%. Tutto ciò ha reso il Brunello – sottolinea lo studio – più solido, liquido e meno rischioso rispetto sia al settore in generale sia nei confronti dei vini che appartengono alle diverse fasce del vino italiano.
“Il lavoro ci permette di misurare in maniera analitica lo stato di salute delle nostre imprese e di un vigneto montalcinese che ha visto incrementare il proprio valore di oltre il 4mila% negli ultimi 50 anni”, ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci.
Segnali positivi arrivati anche come reazione all’emergenza Covid. Le imprese di Montalcino hanno evidenziato un +12% di contrassegni di Stato distribuiti nel 2020 e soprattutto dal +51% di fascette richieste dai produttori di Brunello nei primi 8 mesi di quest’anno per l’immissione del prodotto sul mercato.
Adnkronos. “In totale – ha concluso Bindocci – il numero di contrassegni già distribuiti dalla fine dello scorso anno a oggi per l’annata 2016 ha raggiunto l’equivalente di quasi 8 milioni di bottiglie, con il ‘rischio’ di terminare le scorte dell’annata già entro il prossimo novembre, quando presenteremo la sua Riserva in occasione di Benvenuto Brunello”. In quest’ottica risulta sempre più importante anche il ruolo del sistema creditizio italiano, a supporto delle imprese che operano nel settore. “Banco Bpm è il terzo gruppo bancario italiano ma è anche banca del territorio. Dall’inizio della pandemia Banco Bpm ha erogato in Toscana e Umbria oltre 2,7 miliardi di euro ad oltre 15mila imprese, con una rilevante crescita delle quote di mercato. Significativa in questo senso la crescita nel mercato agricolo e nel settore vitivinicolo in particolare” – spiega Adelmo Lelli, responsabile Direzione Territoriale Tirrenica di Banco Bpm. – “Tali settori sono estremamente dinamici e in crescita e intendiamo investire su di essi. Per favorire il loro sviluppo offriamo un finanziamento innovativo come l’Inventory Loan: nel distretto del Brunello, questa tipologia di finanziamento valorizza al meglio il prodotto presente nelle cantine (sia sfuso sia in bottiglia) per almeno cinque anni (e sei per le riserve) prima della messa in commercio, senza lo spossessamento del vino”. “Il Pnrr – conclude Lelli – rappresenta un’occasione che vogliamo cavalcare e siamo pronti ad ascoltare le proposte e le esigenze del territorio, a maggior ragione se si tratta di un’eccellenza mondiale come il Brunello. Al nostro interno abbiamo tutte le professionalità per essere un partner affidabile e di valore, che può supportare le imprese del comprensorio come dimostrano i rapporti consolidati già esistenti con tante importanti realtà”.