Roberto Serio, giornalista, da anni cardine dell’ufficio stampa del Comune di Modena, ha dovuto arrendersi ad un male ineluttabile. Di lui ricordo l’intelligenza, i tanti interessi – dall’enogastronomia alla musica e allo sport – la semplice cordialità e i modi sempre pacati e gentili, la disponibilità d’animo. Ricordo le chiacchierate su Modena, il turismo, Bottura, il Superzampone di Castelnuovo Rangone con Sante Bortolamasi, l’Appennino modenese con i suoi giacimenti di umanità, l’amicizia con Luca Toni, la ricerca storico gastronomica del Perricci a Monopoli, la riscoperta delle ricette tradizionali di quella Puglia che aveva nel cuore e l’incanto del Fiscaiolo. Roberto ha segnato tappe importanti, indelebili della storia culturale di Modena, fatta di esperienze di vita, di riflessioni immanenti, di ricoperta e valorizzazione di una identità forte, di progetti di avanguardia. Modena, patrimonio Unesco, deve tanto a Roberto così come quel grande patrimonio di vita della Bassa e dell’Appennino che riservano scoperte a ogni passo, così come quell’Emilia che ti abbraccia lentamente ma sempre con forza e decisione.
Mi piace dunque ricordare Roberto Serio con le parole del sindaco di Modena.
Giornalista, impegnato sui temi culturali. Da dieci anni all’ufficio stampa del Comune, era stato direttore di Modena Radio City e del settimanale Vivo
Giornalista sensibile, brillante e meticoloso, particolarmente attento alle questioni culturali e con un forte senso delle istituzioni. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ricorda così Roberto Serio.
In un messaggio di cordoglio alla famiglia, il sindaco sottolinea, in particolare, il prezioso lavoro che Serio ha saputo sviluppare, con profondità, in tante delle principali iniziative culturali della città, contribuendo alla sua promozione a livello nazionale, e la generosità che ha sempre dimostrato in ogni situazione.
Da dieci anni all’ufficio stampa del Comune di Modena, occupandosi di cultura e turismo, di iniziative della pubblica amministrazione e seguendo il mensile dell’ente, Serio in precedenza aveva lavorato in quotidiani e periodici e, nei primi anni del 2000, era stato il direttore della redazione giornalistica di Modena radio city e del settimanale Vivo. Aveva guidato anche l’esperienza pilota dei free press del gruppo Espresso. Era impegnato nell’Associazione stampa modenese.
Alla professione giornalistica aveva affiancato, fin dagli anni Novanta, un’intensa attività nel campo della comunicazione pubblica, sviluppando esperienze in diversi enti locali, e si era occupato, con fantasia ed estro, anche di comunicazione pubblicitaria, collaborando nel corso del tempo con alcune delle principali agenzie del territorio.