Michelin val bene una messa si direbbe oggi, anzi una sfida a colpi di cucina di pesce lungo la Dorsale adriatica. Puglia contro Marche, Monopoli contro Senigallia. Il challenger è Angelo Sabatelli, chef stellato oggi in quel di Putignano, ma in questi giorni capofila del progetto Porta de ma a Monopoli (Bari), nuovo ristorante inaugurato in versione digital nella centralissima Piazza Garibaldi che, se ci riflettiamo, è tra i distretti di riferimento per il turismo enogastronomico. Sabatelli non è da solo, è affiancato da Davide Carrieri, formatosi tra il Villaggio olimpico di Bardonecchia e l’offerta di charme di Borgo Egnazia.
Porta de ma è a pochi passi dal mare, soprattutto da quel porto di Monopoli dove il patron dell’operazione, ovvero il gruppo Gioioso, specializzato in prodotti ittici, è protagonista assoluto per i tanti pescherecci con i quali ha intese commerciali.
Gioioso, oltre all’impianto di lavorazione a un tiro di schioppo dal quartier generale del Gruppo Marseglia, uno dei principali investitori nel business turistico a livello internazionale, sta costruendo un network di ristoranti che hanno nel pesce il filo conduttore. Con 300 tonnellate di pesce lavorato al mese e un network logistico di 30 mezzi, Gioioso ha aperto altri due locali nell’area della Costa dei Trulli, quella che il pratica si sta configurando come la Repubblica autonoma del turismo enogastronomico di lusso tra le province di Brindisi, Bari e Taranto.
E la sfida di Sabatelli, sempre elogiato dalla guida Michelin? Il confronto viene spontaneo con i mostri sacri della cultura gastronomica ittica adriatica, ovvero Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, tra tutti e due le stelle Michelin vanno come se piovesse. Ma il trio GioSaCa da Monopoli promette fuochi di artificio come il MaGiCa di Maradona, Giordano e Careca nel Napoli anni 80. La cultura enogastronomica ittica monopolitana (barese, senza offesa per nessuno) è tutt’altro rispetto a quella marchigiana e di sicuro ne vedremo delle belle. Nel frattempo si brinda al Porta de ma con Dom Perignon (Lvmh). Del resto Bernard Arnault e famiglia da queste parti ormai sono di casa.