Mandarin Oriental Milano, e la cucina di chef Guida, protagonisti di una presentazione d’eccezione. Cantina Terlano ha svelato al Mandarin l’ultima edizione – come sottolinea un anota – di un vino che da sempre affida al tempo la prova di una longevità da primato: Rarity che nell’edizione 2009 è dedicato al Pinot Bianco. Nell’occasione lo chef Guida del Mandarin Oriental di Milano ha realizzato dei piatti che hanno indubbiamente esaltato le qualità dei bianchi Terlano.
“Nel mondo i grandi vini sono sempre caratterizzati da longevità, complessità e anima – racconta Klaus Gasser, direttore vendite di Cantina Terlano – e questo è esattamente il credo che Cantina Terlano ha sempre coltivato. C’è un filo conduttore che accompagna la storia e permea la filosofia della nostra cantina, ossia il valore attribuito al tempo, alla lentezza e alla decelerazione. Questo tempo prezioso è conservato nei vini di Terlano e trova la sua massima espressività nelle bottiglie dei Rarity” conclude Gasser.
Nei vini Rarity, infatti, è catturata l’identità di Cantina Terlano: la forza del territorio, il vitigno e il tempo che, insieme, permettono al vino di raggiungere alte vette di qualità. “Per Rarity 2009 il compito spetta al Pinot Bianco scelto nelle parcelle del vigneto Vorberg (nella foto) generalmente riservate alla produzione di Rarity. Parcelle identificate per l’alta qualità organolettica delle uve che cattura i benefici dell’altitudine (550 – 600 metri slm) e dell’età delle piante (oltre i 50 anni), che affondano le radici nel suolo vulcanico.
Di questo vino colpisce la freschezza. L’annata 2009 è stata caratterizzata da un andamento climatico regolare. La primavera estremamente mite ha favorito una fioritura precoce. Questo fenomeno, unito alle ottime condizioni climatiche nel periodo estivo e alle alte temperature, ha richiesto una vendemmia anticipata ma ha permesso di portare in cantina uve molto sane e perfettamente mature. Premesse che hanno dato vita a vini di notevole armonia, forza ed eleganza, come è stato ribadito nel corso della presentazione.
“Rarity 2009 colpisce per la grande struttura del Pinot bianco. La lenta vinificazione e la lunga strada di affinamento offrono dimensione al vino” afferma Gasser. “Le parole che meglio possono descrivere Rarity 2009 sono eleganza ed equilibrio”. Insomma, un altro Meisterstück del team di Cantina Terlano che si presenta in una limitatissima tiratura di 3.300 bottiglie da 0,75 lt.
La prima annata di Rarity risale al 1979. L’enologo Sebastian Stocker, dal 1955 al 1993 Kellermeister di Cantina Terlano, intuì questa potenzialità di affinamento e dette vita a quello che da allora si chiama “Metodo Stocker”. L’intuizione di allora è divenuta profonda consapevolezza che Cantina Terlano rinnova, edizione dopo edizione, attraverso l’emozione di Rarity.
Il contenuto minerale del suolo di origine vulcanica, chiamato porfido quarzifero, è responsabile delle caratteristiche qualitative essenziali di longevità, complessità e carattere. “Ciò che rende speciale il nostro terroir, è la posizione del bacino ma anche le diverse altitudini che consentono di coltivare varietà diverse e di trovare la posizione ottimale per ciascuna varietà” ha spiegato il kellermeister Rudi Kofler, con Cantina Terlano dal 1999. I Rarity sono una prerogativa di Cantina di Terlano, bottiglie speciali di vini bianchi vinificati in botte grande e successivamente affinati per almeno 10 anni sui lieviti fini in cisterne di acciaio da 25hl. Vengono prodotti solo nelle annate reputate “grandi” e per ognuna viene scelto il vitigno più idoneo a rappresentare il potenziale evolutivo.