Dal 4 al 6 novembre Allianz MiCo-Fieramilanocity accoglierà la 18a edizione di Golosaria, evento espositivo del settore food, organizzato dalla società Comunica.
Golosaria si svilupperà su 4 aree. La prima quella del FOOD che comprende il palco dell’Agorà, la sala degli show cooking e poi gli espositori provenienti da varie parti d’Italia. In vetrina le Regioni Lombardia, Calabria, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Sicilia.
La seconda area sarà quella del WINE (120 cantine) con la partecipazione di quei produttori che hanno ottenuto il riconoscimento del Top Hundred. Riflettori accesi su piccole cantine che porteranno alla ribalta vitigni rari come Ribona, Prunent, Vissanello, Procanico, accanto a cantine e realtà storiche come Braida, Masciarelli, Marisa Cuomo, Garda Doc, wine official di Golosaria, della Rete Valpantena, del Consorzio del Buttafuoco Storico, Consorzio Vini Mantovani e Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato.
La terza area sarà quella del MIXO, ovvero la mixology. Curata dai bartender di Milano Bartender Community, MIXO rappresenterà una grande piazza, uno spazio contemporaneo con l’area Lounge al centro su cui si affacciano gli Stand dei brand italiani protagonisti nel mondo e le realtà artigianali. Ci sarà anche un’area Mixo Events con 13 incontri tematici su gin, amari, vermouth e whisky italiani.
Infine la quarta area, dedicata alla CUCINA DI STRADA, con 12 espressioni che racconteranno la cucina italiana partendo dalla filiera agricola.
I progetti della Cattolica
Anche quest’anno l’Università Cattolica del Sacro Cuore – come si legge in una nota – sarà presente a Golosaria presentando i numerosi progetti in cui è coinvolta; in particolare, visto lo scenario odierno in cui la popolazione over 65 e l’aspettativa di vita stanno crescendo a livello globale, con un impatto notevole sul Servizio sanitario, che si trova a dover fronteggiare malattie croniche e la progressiva perdita di autonomia dell’anziano, verranno presentati due progetti con uno speciale focus sul mondo degli anziani, Golden Age e Aura. Questi due progetti nascono dalla necessità di istituire un programma di prevenzione basato sulla ricerca di prodotti e servizi innovativi per migliorare la loro alimentazione e il loro stile di vita.
Golden Age (progetto finanziato dalla Regione Lombardia) nasce con l’obbiettivo di coinvolgere le aziende del territorio lombardo unitamente ai cittadini anziani e ai loro caregivers (con il supporto del mondo accademico della ricerca e della Camera di Commercio) nella creazione di una nuova filiera alimentare pensata e studiata specificamente per la “golden age”. Il progetto ha permesso di selezionare ingredienti funzionali da utilizzare per la preparazione di alimenti co-creati con il cittadino e tagliati sia sulla base dei bisogni nutrizionali degli anziani sia sulle loro aspettative come consumatori. Sono stati identificati e sviluppati creme spalmabili e prodotti da forno in grado di soddisfare i requisiti in termini salutistici e ne sono state studiate le modalità di utilizzo e distribuzione, sottolineando la necessità di incentivare l’educazione alimentare e la sensibilizzazione dei vari soggetti coinvolti (anziani e caregivers).
“Aura – l’anziano una risorsa da alimentare” è un progetto triennale, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che vede coinvolti oltre alla Cattolica, le aziende: Panificio Cremona Italia, Rivoltini Alimentare Dolciaria, Teracell, e Harg (Healthy Aging Research Group).
Il progetto si pone lo scopo di creare una serie di nuovi prodotti alimentari, specificamente studiati per le esigenze nutrizionali degli ultra 75enni, che possa anche utilizzare by-products di altre lavorazioni dell’industria alimentare, realizzando così cicli di economia circolare con alta valorizzazione dei residui. I risultati saranno ottenuti grazie a interventi di tipo microbiologico (fermentazioni mirate di by-products) e tecnologico (trattamenti sulla reologia dei prodotti che li rendano sia più masticabili che assorbibili).
Sfida rilevante e caratterizzante del progetto Aura sarà poi il diretto coinvolgimento degli ultra 75enni nel processo di sviluppo dei prodotti. Saranno creati panel di assaggiatori di ultra 75enni che, all’interno di una specifica struttura di analisi, verranno addestrati all’analisi sensoriale, per la messa a punto organolettica di questi nuovi prodotti. Gli stessi panel verranno poi coinvolti in lavori di focus groups per la valutazione psicologica del rapporto fra gli anziani e il cibo, le loro preferenze il loro approccio alla nutrizione.