Summit di Longarone sulla montagna, affondo Cai sul monitoraggio dei lupi. Di seguito le rispettive note informative.
Tre giorni dedicati alle foreste, al comparto forestale e all’importante filiera del legno. Finalmente ritorna un’importante manifestazione aperta al pubblico, dopo lo stop dovuto al lockdown per Covid-19. Si tratta della 2^ edizione del Festival delle Foreste, in programma contemporaneamente a Longarone (Bl), presso i padiglioni la Fiera, e nella foresta demaniale del Cansiglio (BL-TV) nei giorni 11, 12 e 13 settembre.
Veneto Agricoltura, sarà uno dei soggetti protagonisti della kermesse. A Longarone, l’agenzia regionale sarà infatti presente con uno stand espositivo di 114 mq e una serie di proposte convegnistiche di grande attualità; contemporaneamente in Cansiglio saranno proposti altri focus e dimostrazioni in foresta.
Si parte venerdì 11 settembre (ore 9:30), presso la sala Hangar del Cansiglio, con il focus “Risorse genetiche e vivaismo forestale dopo la tempesta Vaia”. Nel pomeriggio (ore 14:30), presso la sala Piave a LongaroneFiere, sarà presentato il progetto nazionale “For.Italy” che prevede l’attivazione di corsi di formazione interregionali per “Istruttori forestali”. A seguire (ore 15:30) di scena il progetto “Malgonera”, la Foresta di Taibon Agordino (Bl) gestita da Veneto Agricoltura divenuta dopo la tempesta Vaia un laboratorio a cielo aperto. La giornata si concluderà (ore 16:30) con la presentazione del “Progetto RAF – Rapporto sullo stato delle foreste del Veneto”. Tutti gli eventi potranno essere seguiti in diretta online sulla piattaforma ZOOM e su Facebook.
Domenica 13 settembre (ore 11:00), presso la sala Costantini in Fiera a Longarone, e in diretta online su Facebook, si svolgerà l’assegnazione del Premio“Jean Giono: l’uomo che piantava gli alberi”, edizione 2020.
Il testo, in alcuni passaggi, diffida dal percorrere il territorio di alcune aree montane delle Alpi. Si tratta di una nota, sottolineano il Vicepresidente generale e il coordinatore del Gruppo Grandi Carnivori del Cai, Erminio Quartiani e Davide Berton, “evidentemente strumentale e di dubbia legittimità, fatta per cercare di rompere la catena di collaborazioni e sinergie che si sono attivate nel tempo e che si stanno concretizzando con l’attivazione del monitoraggio”.
– Il coordinamento tra istituzioni e tecnici incaricati è affidato, all’interno del Club alpino, al Gruppo Grandi Carnivori su tutto il territorio italiano.
– I soci che usciranno in ambiente per il monitoraggio lo faranno solo su richiesta delle istituzioni preposte, in percorsi definiti dai tecnici incaricati, seguendo le modalità stabilite e oggetto della formazione.
– I soci impegnati nelle uscite lo faranno a titolo volontario e saranno coperti da specifica assicurazione sociale.
“Con queste precisazioni vogliamo fare chiarezza, respingendo maldestri tentativi di strumentalizzazione e polemica“, affermano il Vicepresidente Quartiani e il coordinatore Berton. “Il Cai si impegna come supporto ad un’azione necessaria, guidata dalle istituzioni deputate in materia, ovvero il monitoraggio sistematico della presenza del lupo allo scopo di poter disporre di solidi dati, sui quali potere impostare le migliori forme di gestione, al di là di ogni aprioristica posizione”. Per ogni chiarimento il Club alpino italiano invita a scrivere all’indirizzo grandicarnivori@cai.it