Gli arrivi di turisti stranieri in Italia sono in aumento. Una recente indagine dell’Enit ha formulato attese positive per il 2016. Tra i tour operator riparte il confronto sulla realizzazione di un progetto forte, che sappia riportare il nostro Paese ai vertici mondiali.
Di seguito le valutazioni di Nardo Filippetti, presidente di Astoi Confindustria viaggi, aderente a Federturismo, sul tema dello sviluppo dell’incoming.
“Auspico l’organizzazione di un tavolo di lavoro tra i principali attori del turismo dal quale possano scaturire, a seguito di un’attenta analisi, nuove strategie per riportare l’Italia alla posizione di vertice tra i Paesi più visitati al mondo. Faccio riferimento all’audizione alla Commissione trasporti dello scorso mercoledì 6 luglio in cui il presidente Montezemolo ha auspicato lo sviluppo di un piano turistico a livello nazionale che include la creazione di un grande tour operator dedicato all’incoming. Non è mia intenzione giudicare l’operato di Alitalia o dell’Enit ma mi sento chiamato in causa in qualità di presidente di Astoi Confindustria viaggi, associazione nazionale dei tour operator. Quando si parla della mancanza di un grande tour operator incoming, in questo intervento come in altri in passato, si mettono in dubbio le abilità imprenditoriali delle aziende turistiche che pare non sappiano cogliere le opportunità di business del settore. In realtà non esiste in nessun Paese al mondo un grande tour operator incoming a causa delle caratteristiche dell’attività specifica.Sono convinto che non è con un grande tour operator incoming che si possono risolvere i problemi di una compagnia aerea e del sistema turistico nazionale. Sarebbe buona cosa innanzitutto sfruttare le occasioni di domanda attuali e non lasciare disattese le richieste degli operatori, come quelle recenti di soci Astoi che hanno cercato una collaborazione con Alitalia per programmazioni charter ma non hanno avuto soddisfazione in termini di velocità di risposta, disponibilità di aerei e prezzi allineati al mercato”.