Turismo: il World Economic Forum premia l’Italia

Il World Economic Forum premia l’Italia. E la premia nell’ultimo Rapporto sulla competitività nel settore turistico. Un riconoscimento importante che arriva peraltro in un momento di transizione degli assetti di governance, per il Paese culla del turismo moderno. Certo, la Spagna viene riconosciuta come Paese leader per competitività, ma l’Italia scala tante posizioni e viene collocata nella top ten. Di seguito la sintesi del Rapporto WEF pubblicata dall’Ansa.

La Spagna guida per la prima volta la
classifica biennale del World Economic Forum (Wef) relativa alla
competitività dei Paesi nel settore viaggi e turismo. Balzo
avanti per l’Italia, che dal 26/o posto dell’ultima rilevazione
sale all’ottavo. Completano il podio la Francia, seconda, e la
Germania, al terzo posto.
Lo studio, che mette in fila 141 Paesi in tutto il mondo in
base a 14 parametri, misurando l’attrattività e la capacità di
offrire vantaggi economici e sociali attraverso il settore
viaggi e turismo, premia la Spagna (in particolare per livello
di risorse culturali, capacità di promozione online, eccellenza
delle infrastrutture) e vede, dopo Francia e Germania, gli Stati
Uniti al quarto posto, seguiti da Gran Bretagna, Svizzera (che
era leader nella classifica di due anni fa), Australia, Italia,
Giappone e Canada. L’Europa continua dunque a dominare, con sei
Paesi tra i primi dieci.
L’Italia, in particolare, registra gli indici più alti sul
fronte infrastrutture (6.66), risorse culturali, viaggi di
lavoro (6.51), mentre ha un punteggio più basso per la
competitività dei prezzi (3.49).
Nelle prime 30 posizioni si collocano mercati emergenti come
la Cina (17/a) e il Brasile (28/o), mentre Russia, Sudafrica e
India occupano rispettivamente il 45/o, 50/o e 52/o posto. Il
Sud Est Asiatico vede al top Singapore (in 11/a posizione),
mentre per l’area Medio Oriente-Nord Africa a piazzarsi meglio
sono gli Emirati Arabi (in 24/a posizione).
“La varietà che si riflette nelle prime trenta posizioni
dimostra che un Paese non deve essere necessariamente ricco per
avere un settore turistico florido”, commenta Roberto Crotti,
economista del World Economic Forum. “Ma molti Paesi dovrebbero
fare di più per affrontare le sfide del settore viaggi e
turismo, sul fronte dei visti, di una migliore promozione del
patrimonio culturale, della tutela dell’ambiente e dell’Ict.
Tutto questo a sua volta sosterrebbe la crescita economica e la
creazione di posti di lavoro”. (ANSA).