Su Fiumicino l’Italia perde la faccia

E’ bastato un incendio circoscritto per alterare la normale operatività di quello che è l’aeroporto principale del nostro Paese, Fiumicino, chiamiamolo così come è largamente noto, alle porte di Roma, e tra i principali in Europa. A circa un mese dal rogo l’operatività dello scalo non è tornata normale, anzi è stata addirittura ridotta ed esplodono pertanto le proteste degli operatori. Certamente non è una bella figura per il nostro Paese.

La denuncia degli operatori del turismo

«In piena stagione turistica urge il ripristino dell’operatività dell’aeroporto di Fiumicino». È la posizione di Federturismo Confindustria, che esprime
preoccupazione per «l’immobilismo degli enti pubblici preposti che ha indotto Enac a ridurre la capacità operativa dell’aeroporto di Fiumicino al 60%. Consapevoli dell’importanza
della tutela assoluta della salute di viaggiatori e lavoratori e della garanzia di sicurezza della struttura, auspichiamo che in piena stagione turistica, con l’estate e il giubileo alle
porte – sottolinea – si possa rapidamente procedere alla riapertura completa del primo hub aeroportuale del Paese che nel primo quadrimestre del 2015 ha visto transitare 11,3
milioni di passeggeri, in crescita dell’8,3 % rispetto al 2014. Non possiamo rischiare di perdere altro tempo, chiediamo, quindi, che gli enti pubblici preposti verifichino
al più presto la situazione reale e le condizioni di salubrità delle aree danneggiate per evitare che uno snodo aeroportuale di fondamentale importanza possa paralizzare il
traffico dei passeggeri. Il danno subito dall’industria del turismo é già enorme e richiede un intervento non più procrastinabile».

La protesta delle compagnie aeree

Le Associazioni  dei Vettori che operano a Fiumicino (AOC – Comitato Operatori Aeroportuali , Assaereo, Comitato Utenti ed Ibar) esprimono in una nota «fortissima preoccupazione per l’ulteriore
limitazione della capacità dello scalo a partire dalla mezzanotte di domani 12 giugno. A tutt’oggi le compagnie aeree non hanno ricevuto le indicazioni indispensabili per
informare i propri clienti in maniera corretta e tempestiva; raccomandano pertanto ai passeggeri in partenza nel weekend di presentarsi in aeroporto con largo anticipo rispetto all’ orario di partenza del volo, utilizzando laddove possibile i sistemi di web check-in. Si teme infatti che molti dei passeggeri prenotati sui voli cancellati, a causa del brevissimo preavviso accordato prima della chiusura di un intero terminal, potrebbero presentarsi
comunque in aeroporto; in tal caso la carenza di disponibilità alberghiera e la grave congestione dei punti di ristoro in aeroporto renderebbero alquanto problematica la
attività di assistenza ai passeggeri prescritta dalla  normativa vigente. Le compagnie aeree – prosegue la nota – lamentano inoltre la contraddittorietà dei provvedimenti sin
qui assunti in merito alla capacità dell’ aeroporto e la frammentazione delle responsabilità che, dall’ormai lontano 7 maggio, stanno rendendo – anche a dispetto delle risorse
supplementari messe in campo – estremamente difficile il loro lavoro ed inferiore alle aspettative la esperienza di viaggio
dei loro clienti. I vettori – conclude la nota – si sentono in dovere di scusarsi con tutti i passeggeri per il protrarsi
di un disagio derivante da decisioni totalmente al di fuori del loro controllo».

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