Duca di Salaparuta reinterpreta i vini di Sicilia, tornano le visite nella Cantina di design

La storica Cantina Duca di Salaparuta reinterpreta i vini di Sicilia, lanciando proposte nuove e innovative sul solco della tradizione più consolidata dell’isola.

Partiamo dalle tenute di proprietà: Suor Marchesa a Riesi, Risignolo a Salemi e Vajasindi sulle pendici dell’Etna. Come spiega una nota il design della Linea Le Tenute cambia completamente nel 2020. Le nuove bottiglie, slanciate ed eleganti, si vestono con etichette dai tratti forti e materici, che raccontano in modo sfacciato il legame dei vini con il proprio territorio, mentre il segno grafico rosso, che contraddistingue tutti i vini della linea, mette in evidenza la firma Duca di Salaparuta.

Riesi: la tenuta è situata nel centro della Sicilia a pochi chilometri dal mare, su una dolce collina ben esposta ai venti, dove le estati sono molto calde e gli inverni miti e brevi. In questa parte dell’Isola da secoli si coltiva il Nero d’Avola che proprio nell’area di Riesi ha trovato un habitat ideale. I vigneti, attualmente circa 127 ettari, allignano su terreni a composizione siliceo-calcarea che permette alle radici di penetrare in profondità trovando l’acqua, rara e preziosa in questa parte della Sicilia. Qui nascono alcuni dei vini Duca di Salaparuta, ognuno con una personalità differente grazie al fatto che le uve da cui nascono vengono raccolte in zone diverse della Tenuta. La particolare esposizione al sole e al vento delle vigne e la natura caratteristica delle varie zone del terreno, infatti, garantiscono frutti differenti a distanza di pochi metri gli uni dagli altri.

La prima etichetta della Tenuta Suor Marchesa è Passo delle Mule, un Nero d’Avola in purezza che rappresenta il connubio tra un terreno, un microclima e un vitigno particolari. Le uve vengono raccolte manualmente dopo la metà di settembre, dopo una rigorosa cernita. Dopo la diraspatura, avviene la macerazione degli acini, con metodo tradizionale per otto giorni, alla temperatura di circa 30°. Il vino ottenuto viene lasciato a maturare di almeno 10 mesi in legno di quercia a cui segue un ulteriore affinamento in bottiglia per almeno sei mesi in Cantina, per completare il bouquet. Nasce così Passo delle Mule, dal colore rosso rubino, intenso e profondo, caratterizzato da un profumo avvolgente e fruttato che evoca la marasca e il lampone e ricorda le spezie e la vaniglia. Ha un sapore ricco, ampio e vellutato, di grande struttura e persistenza aromatica, con un tannino evidente, austero, ma garbato.

Nella Tenuta Suor Marchesa nasce poi Triskelè, raffinato accostamento di Nero d’Avola e Merlot, lungamente affinati in legno per dar vita a un rosso dal carattere deciso, un’armonica combinazione di colore, profumo e gusto. Un vino di grande struttura, persistente e complesso nei profumi. Particolarmente indicato per accompagnare carni rosse e formaggi stagionati. Triskelè è un vino longevo, grazie anche alla sua lunga permanenza in barrique. Il colore è rosso con riflessi granati, il profumo è intenso e speziato mentre al gusto è caldo e vellutato. La presenza del Merlot  conferisce un tocco internazionale, ma Triskelè deve il suo carattere più profondo al Nero d’Avola, il vitigno che più rappresenta la Sicilia e gli conferisce quella connotazione territoriale e quello spessore tanto ricercato nei vini rossi. Un vino storico di Duca di Salaparuta, la cui prima vendemmia risale al 1998.

Duca di Salaparuta ha scelto poi di sperimentare coltivando un vitigno amatissimo in tutta Italia: il Vermentino. Tradizionalmente allevato soprattutto in Liguria, Toscana e Sardegna, il Vermentino trova dunque una nuova espressione nella Tenuta Suor Marchesa dove il terreno misto calcareo-siliceo, gli inverni miti e le estati calde e ventose, gli donano una spiccata nota minerale unita agli opulenti profumi del Mediterraneo più profondo. Da qui, dopo la vendemmia di metà settembre, le uve vengono vinificate per preservarne il gusto ampio e vellutato, caratterizzato da freschezza e mineralità. Sentiero del Vento incarna la nuova sfida di Duca di Salaparuta.

Salemi, in provincia di Trapani, la provincia più vitata d’Italia. In queste campagne arse dal sole – ricordano dalla Cantina – si trova Risignolo, la seconda delle Tenute Duca di Salaparuta, e in queste zone le uve a bacca bianca come il Grillo e l’Insolia trovano la loro terra d’elezione. Il Grillo è un vitigno ricco di storia, che si è diffuso soprattutto nella zona di Marsala e di Trapani, dove le sue peculiarità l’hanno reso il primo attore nella produzione del marsala. Il Grillo, l’antico vitigno autoctono della Sicilia occidentale coltivato nell’entroterra trapanese, sulle pendici di promontori oltre i 300 metri, caratterizza vini bianchi di buona struttura. Originario degli arenili marsalesi, il Grillo ben si adatta ai terreni argillosi e ricchi di scheletro delle colline dell’entroterra che danno alle uve dalle caratteristiche particolari. Raggiunta la piena maturazione, le uve Grillo allevate nella Tenuta Risignolo vengono raccolte a mano, e dopo rigorosa selezione si ricava il 55% di mosto fiore, che fermenta per circa 40 giorni in piccoli fusti di rovere. Il vino viene quindi travasato con i propri lieviti in tini di cemento vetrificato situati in cantine fresche, per proseguire la propria evoluzione fino a tarda primavera, e da ultimo affinato per almeno tre mesi in bottiglia a temperatura controllata. Da questo procedimento nasce Kados, originale bianco di straordinaria pienezza, complesso, dal sapore ampio, vellutato e vivo.

Il territorio dell’Etna è caratterizzato da sempre da un numero elevato di piccole aziende agricole. In questo ambiente ricco di storia e di tradizione, Duca di Salaparuta ha scelto la Tenuta di Vajasindi, in frazione Passopisciaro, nel comune di Castiglione di Sicilia. I 21 ettari di terreno che compongono la tenuta sono suddivisi in due terrazzamenti, il primo a circa 700 metri sul livello del mare mentre il secondo a 620 metri. Vajasindi è contraddistinta da vigneti terrazzati, muretti a secco e una cantina-museo, il tutto rigorosamente in pietra lavica. La natura del terreno è di origine vulcanica: qui la terra è di colore bruno scuro e si presenta soffice e porosa, per la presenza di una grande quantità di scheletro di pomice di piccole dimensioni con una capacità drenante elevata. La posizione della Tenuta, nell’area nord del Vulcano, determina un microclima unico ed è, in assoluto, la zona più vocata per la coltivazione dei vitigni a bacca rossa. Duca di Salaparuta ha iniziato ad allevare in questa Tenuta un vitigno autoctono dell’Etna: il Nerello Mascalese, una varietà elegante coltivata in questi luoghi da tempo immemore. Ma ha anche preferito questo angolo di Sicilia per allevare un vitigno alloctono dalla personalità unica, il Pinot Nero. Il Nerello Mascalese trova da sempre sulle pendici dell’Etna un habitat perfetto sia per quanto riguarda la maturazione ideale, sia per la sua espressione aromatica. Làvico rappresenta la sintesi raffinata del carattere deciso e un po’ selvaggio del Nerello Mascalese, vera espressione della sua terra d’origine e del Vulcano. Raggiunta la perfetta maturazione, tra la fine di settembre e la metà di ottobre, le uve vengono raccolte manualmente; quindi diraspate e macerate con metodo tradizionale per otto giorni alla temperatura di circa 28°. Il vino, dopo aver completato la fermentazione malolattica, matura per circa dodici mesi in barrique di rovere e riposa per ulteriori due mesi in bottiglia nelle fresche Cantine, sino alla fusione delle sue caratteristiche organolettiche. Così nasce Làvico, dal colore rosso rubino con lievi riflessi granati, dal profumo speziato, complesso e armonico, e dal sapore elegante, di buona struttura, ricco di tannini austeri e persistenti.

Le uve Pinot Nero con cui viene prodotto Sciaranèra, coltivate nella parte bassa della tenuta etnea, vengono vendemmiate a settembre, diraspate, pre-macerate a freddo e successivamente macerate con metodo tradizionale per 6-8 giorni a 26° – 30°C. Il vino così ottenuto matura poi per circa sei mesi in barrique di rovere francese a grana molto fine e per ulteriori due mesi in bottiglia, per consentire l’evoluzione del bouquet. Così nasce Sciaranèra, un rosso in cui il frutto e le spezie diventano armonia e la freschezza seduce. Questo Pinot Nero in purezza esprime l’equilibrio tra aromi fruttati e aromi da affinamento, che si fondono in un vino con morbidezza e complessità. Sciaranèra, dal color rosso rubino e dal profumo di frutti rossi fuso con sensazioni floreali e annunciate note speziate. Il gusto è morbido, con una percezione garbata del tannino, elegantemente vellutato.

La Tenuta Vajasindi è il luogo di vitigni autoctoni ma è anche la casa del Pinot Nero che su questo suolo di origine vulcanica trova una nuova espressione. Nasce infatti qui Duca Nero, il Pinot Nero spumantizzato con metodo Charmat, con nota spiccata di mineralità. Duca Nero, frutto di una lavorazione in bianco del Pinot Nero vinificato a basse temperature, è spumantizzato in autoclave dopo la vendemmia manuale a fine agosto. L’uva viene raccolta a maturazione precoce, con alta acidità e medio tenore zuccherino, dalle vigne allevate a contro-spalliera sul suolo vulcanico.

Infine, dopo le chiusure imposte dall’emergenza Covid-19 le Cantine del Gruppo Duca di Salaparuta (Florio e Casteldaccia) hanno riaperto al pubblico, con attività nelle enoteche e di hospitality.