Natale è festa della luce. E l’illuminazione urbana è un elemento chiave per il gradimento dei turisti. Pensate ad esempio alla cultura delle luci urbana nel Nord Europa. Per Parigi e Londra le luci nel contesto urbano sono da sempre fattori fondamentali dell’esperienza turistica. Milano sta investendo massicciamente sul business turistico. La preoccupazione principale è quella di far proseguire i risultati importanti conseguiti con l’Expo. Però credo che la città debba ancora attrezzarsi. Innanzitutto non ha ancora una immagine chiara, un posizionamento che guidi le scelte dei visitatori. Riprendendo un concetto dell’assessore regionale Mauro Parolini si potrebbe dire che ha una immagine più chiara l’area del Lago di Garda. Pertanto ci vorrà una strategia articolata ed efficace di posizionamento del brand Milano e di comunicazione dei suoi elementi chiave. Colpisce invece in questi giorno quanto siano misere e banali le luci che dovrebbero adornare l’ambiente urbano. L’outdoor contrasta con l’indoor visto che per i party natalizi si è fatto sfoggio di allestimenti particolari e suggestivi, la creatività ha dato il meglio. Per le vie della città – opinione personale naturalmente – è spesso un magone salvo alcuni casi circostanziati. Via Manzoni, ad esempio, che fa angolo con Monte Napoleone, ovvero con il Quadrilatero della moda – ed opsita alcuni tra gli alberghi top d’Italia – non ha un addobbo urbano all’altezza della situazione. E così tanti altri luoghi top del glamour in salsa meneghina. Perchè – mi domando – Milano non prende esempio da Torino e da Salerno che hanno elevato le “luci d’artista” a elemento chiave dell’esperienza turistica? A fattore decisivo dell’offerta? Basterebbe mobilitare i tanti top designer che vivono e lavorano a Milano ed hanno fatto grande lo stile italiano per fare della città un luogo tanto straordinario da togliere il fiato, da essere all’avanguardia nel mondo. Questa esperienza potrebbe essere anche replicata più volte nell’arco dell’anno. Ma ci vuole valore aggiunto. In questi giorni circa un milione di persone ha già visitato Salerno per le “luci d’artista”. A Torino si ammirano dei capolavori e la città pullula di visitatori. A Milano invece serpeggia il timore dello sboom post Expo. Eppure nei prossimi mesi ci sarà un secondo round Expo legato proprio alla Triennale e al design. La ricchezza che è indoor a Milano deve trasferirsi all’esterno. La città si deve abbellire sempre di più, non bastano i Xmas village diffusi ma a macchia di leopardo. Occorre ispirare pubblicamente gioia di vivere come valore condiviso.