Easyjet e Alitalia rilanciano sulla Puglia se Ryanair disinveste, faro cinese su Bari

In Puglia gli operatori turistici sono in fibrillazione per il timore che Ryanair, dopo lo stop del governatore Michele Emiliano al contratto pluriennale di marketing, possa ridimensionare nettamente l’attività. L’orientamento della Regione dovrebbe privilegiare la gara per affidare i contributi marketing e compagnie del calibro di Easyjet e Alitalia-Etihad hanno manifestato un forte interesse all’operazione. Del resto la Puglia piace. Nel 2015 l’operatività degli scali di Bari e Brindisi ha superato il record storico dei 6,2 milioni di passeggeri con incrementi del 20% e oltre per i due scali. E magari sarebbe anche l’occasione giusta per rilanciare sugli scali di Foggia e Taranto, per meglio servire la regione e oltre. Il rilancio dell’aeroporto di Foggia, ad esempio, metterebbe il turbo al Gargano. Bari porta d’Oriente si dice sempre. In attesa che ritornino in grande stile i russi che adorano da secoli San Nicola, nel capoluogo pugliese guardano con attenzione alle mosse dei cinesi. Con gli occhi a mandorla le ultime manifestazioni di interesse per le opportunità di investimento in Puglia. Masserie? Hotel di charme? Alcuni sondaggi sono in corso da parte di un paio di società che fanno capo a investitori di Taiwan e della Repubblica popolare, interessati al business turistico, forse sull’onda dei contatti avviati da manager asiatici anche per il Calcio Bari. Da Taranto intanto gli operatori cinesi sono partiti alla volta della Grecia per sbarcare in forze al  Pireo.