Bari punta su San Nicola, da Cortina il super-treno delle Dolomiti

Nei giorni scorsi in occasione della Bit di Milano il sottosegretario al Mibact, Dorina Bianchi, ha siglato un primo accordo-quadro con la Russia sui flussi turistici, orientato alla cultura e alla musica (lirica in particolare). La città di Bari è da sempre un punto di riferimento obbligato per il mondo russo, perchè la città custodisce le spoglie di San Nicola di Mira, venerati stimo dai cattolici ma anche Santo per eccellenza del mondo ortodosso che abbraccia buona parte della Russia e dell’area balcanica. A Bari c’è poi una enclave, ovvero l’area della cosiddetta Chiesa russa, punto di riferimento in città e non solo per gli ortodossi. Bari poi ha un teatro da rilanciare, il Petruzzelli, interessato di recente da inchieste giudiziarie, ma che bene si inserisce nella strategia di sviluppo del turismo culturale-musicale russo in Italia, secondo l’intesa Mibact. Bene ha fatto il sindaco barese Decaro a sollecitare il Vaticano affinchè venga organizzato a Bari un nuovo incontro tra Papa Francesco e il patriarca Kirill. Il turismo russo ha subito i contraccolpi della crisi economica, delle sanzioni per la vicenda Ucraina, dell’allarme terrorismo in Egitto e della crisi in Siria. Comunque ci sono grandi potenzialità se si faranno i passi giusti. La Russia deve giocare un ruolo chiave, non può essere isolata, come ricorda il ministro Pinotti. Insomma un quadro favorevole. Però, come detto, Bari dovrebbe puntare di più sul turismo nel riassetto urbanistico che interessa il recupero di strutture dismesse, vecchie aree militari e il litorale. In una regione che vede il peso dell’industria turistica crescere sul Pil locale il capoluogo dovrebbe puntare a diventare uno dei poli di riferimento per la ricettività e l’intrattenimento, ad esempio. E le opportunità della sharing economy sono importanti da questo punto di vista. Occorrerebbe rilanciare anche la Apulia film commission che bene aveva fatto in passato, visto che le altre film commission stanno investendo parecchio (Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta e Toscana, per citare solo alcuni degli esempi più di interesse).  Il treno degli investimenti nel turismo deve partire adesso, visti i risultati degli ultimi anni. Una opportunità che Cortina, nell’attesa di definire i progetti per l’aeroporto, ha deciso di cogliere. Così sono stati firmati gli atti preliminari per il treno delle Dolomiti, un progetto da un miliardo tra Veneto e Alto Adige per collegare Cortina a Dobbiaco una delle stazioni storiche del turismo mitteleuropeo. Siamo nel cuore delle Dolomiti, area Unesco. Il progetto esecutivo sarà una bella sfida, visti i vincoli paesaggistici e gli obblighi ambientali.