Le potenzialità della Reggia di Caserta sono eccezionali. Ha tutte le caratteristiche per diventare un polo culturale di riferimento globale, soprattutto accoppiando al fascino delle atmosfere borboniche l’apertura su esposizioni culturali di altissimo livello. Decisiva poi l’integrazione con la filiera turistica-ricettiva. In questi giorni è partita la richiesta di manifestazioni di interesse per l’utilizzo del polo religioso dei Passionisti a fini turistici. Importante sarebbe garantire l’afflusso di capitali ed energie private a sostegno dei programmi della Reggia oggi diretta da Mauro Felicori. Vorrà il mondo cooperativo investire in questa direzione? Interessanti al riguardo gli sviluppi recenti della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze, che vedono oggi la presenza di importantissimi imprenditori del calibro di Leonardo Ferragamo, Jacopo Mazzei e Rocco Forte negli organismi di vertice, mentre la presidenza dovrebbe andare a Matteo del Fante, dopo i proficui anni della guida dell’economista Lorenzo Bini Smaghi, già nel vertice della Bce. Il lavoro è stato imponente, Palazzo Strozzi è oggi un punto di riferimento globale nel mondo dell’arte e della organizzazione di eventi culturali, grazie proprio alla sinergia tra pubblico (enti locali, Cdc e Regione), istituti di credito e privati. Da Kandinsky a Pollock, la grande arte del Guggenheim: questo il tema del prossimo evento, mentre a Firenze si studia il percorso per restituire alla piena fruizione il Corridoio Vasariano. E allora, ci si domanda se ci siano elementi di riflessione anche per la Reggia di Caserta, mentre anche Venaria Reale a Torino si appresta alla nuova stagione?